Tessera del tifoso. Al via tra dubbi e perplessità

Con l’inizio del campionato 2010/2011 siamo entranti in una nuova era per il calcio italiano. Questo cambiamento non è dovuto soltanto alla scissione di serie A e serie B in due leghe distinte e separate (serie A Tim e serie Bwin) fatto di per sé già storico ma, anche all’inserimento ufficiale di un’innovazione che sin dalla sua presentazione ha destato parecchie perplessità. Stiamo parlando della “famigerata” tessera del tifoso. Per chi non conoscesse ancora tale innovazione, cercheremo di spiegare di cosa si tratta. Il sito ufficiale dell’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive, descrive la tessera come uno strumento di “fidelizzazione” adottato dalla società di calcio. Il progetto lanciato dall’Osservatorio si pone l’obiettivo di creare la categoria dei “tifosi ufficiali”. Uno strumento nuovo delle Società sportive che serve a valorizzare il rapporto trasparente ed aperto con i propri tifosi che diventano i veri protagonisti dell’evento sportivo. E fin qui è tutto ok. Ma proseguiamo attentamente nella lettura di questo documento. Come già detto in precedenza, con l’avvento del campionato in corso, la tessera è divenuta a tutti gli effetti operativa ed obbligatoria. Quindi per rilasciare un abbonamento per il campionato in corso, le società, si sono dovute attrezzare al contemporaneo rilascio della tessera grazie alla collaborazione con le questure. Perfetto. Ma, la cosa che lascia perplessi e sulla quale ci sarebbe molto da discutere è quanto è riportato sempre sul sito dell’Osservatorio: I tifosi non interessati ad OTTENERE la Tessera potranno comunque seguire la propria squadra anche in trasferta acquistando regolare biglietto di settori diversi da quello degli ospiti ma potranno essere soggetti alle limitazioni imposte dalle Autorità di Sicurezza. Qui, permettetemi la frase, punta il carro. La tessera del tifoso, strumento di fidelizzazione ecc…è stata creata appositamente per far sì che i tifosi ospiti potessero andare in trasferta in tutta tranquillità visto che quelli con D.A.S.P.O. o condanne per reati da stadio non possono ottenerla. Ma a questo punto la domanda sorge spontanea. A che pro tutto questo se posso andare in trasferta anche senza tessera? È vero, non potrò acquistare un tagliando per il settore ospiti, ma all’evento potrò recarmi ugualmente e, qui sta la gravità maggiore, prendere posto accanto ai tifosi della squadra avversaria, senza recinzioni o altro! Ad esempio, nelle ultime due partite casalinghe della Reggina contro Modena e Vicenza, abbiamo assistito a quanto detto in precedenza, con i tifosi ospiti tranquillamente accomodati rispettivamente in Tribuna ovest ed in Tribuna est con un cordone di sicurezza davvero risibile. D’accordo. In Europa le barriere sono state abbattute e non troviamo i problemi di casa nostra ma, purtroppo e sottolineo purtroppo, l’Italia non è ancora pronta per questo passo e allora ci si deve organizzare adeguatamente, non lasciando al caso neanche il minimo dettaglio che può mettere a rischio l’incolumità pubblica. In conclusione ci tengo a sottolineare che non sono contrario alla tessera, anzi, io stesso ne sono in possesso, ma che è necessario rivedere attentamente ogni piccola sfaccettatura di questa importante innovazione, in modo di fare totale chiarezza e permettere a tutti di potersi recare allo stadio per assistere allo spettacolo del calcio. Perché di questo si tratta. E non è tollerabile che si vada con il terrore che possa accadere qualcosa di grave. Invito quindi il Ministro Maroni in primis ma anche tutti gli organi competenti a rivedere tutto con scrupolosità consentendo così agli italiani di godere dello sport più bello del mondo.

Danilo Santoro

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