Alpini uccisi. I Talebani: “Siamo stati noi”. Intanto si discute se armare gli aerei

È arrivata la notizia che purtroppo aleggiava nell’aria sin dai primi momenti successivi all’attentato. I talebani afgani, per bocca del portavoce Qari Muhammad Yousaf, hanno rivendicato l’attacco contro il convoglio militare avvenuto l’altro ieri nel distretto di Gulistan, che è costato la vita ai nostri quattro alpini. Sulle pagine del loro sito ufficiale, i talebani, hanno dichiarato che “dieci veicoli del convoglio sono stati distrutti con la morte di tutti i soldati che si trovavano a bordo”.

Nella medesima nota sono anche stati rivendicati altri due attacchi contro convogli della Nato. Mentre in Afganistan continua a salire la tensione, in Italia, si discute sulla possibilità di “mettere al passo” gli aerei italiani con quelli degli altri paesi circa l’armamento delle bombe a bordo. “L’Italia è l’unico Paese che in Afghanistan che non ha armato i propri bombardieri, tutti gli altri lo hanno fatto”.

Questa l’affermazione del Ministro della Difesa Ignazio la Russa che continua – “Quando le bombe vengono sganciate dall’alto c’è il rischio che vadano a toccare anche zone di civili. Per questo ho detto di no. Ma adesso non me la sento più di assumere questa decisione da solo, di fronte a quello che sta avvenendo: voglio che sia confortata o cambiata dalle commissioni parlamentari competenti. Io accetterò ogni decisione del Parlamento”. Su questo almeno sembra che tutti i gruppi parlamentari siano favorevoli, cominciando dal Pd che, per bocca di Piero Fassino dà la sua disponibilità al dialogo: “E’ un problema molto delicato ma credo che sia giusto che il Parlamento valuti se l’attuale livello di sicurezza dei nostri soldati è adeguato o meno”.

Intanto a Herat è stata allestita la camera ardente per porgere l’ultimo saluto ai quattro militari deceduti che vanno purtroppo a rimpinguare il numero delle vittime italiane in questa missione di pace.  Le salme, si trovavano presso la sala Folgore del Regional Command West, quartier generale dei nostri militari dove, alle 16 ora locale, il cappellano militare di Camp Arena ha celebrato la messa funebre. In seguito i corpi sono stati trasportati presso l’aeroporto militare dove, ricevuta la benedizione, hanno lasciato l’Afganistan e dovrebbero giungere all’aeroporto di Ciampino questa mattina. I funerali solenni saranno celebrati con molta probabilità martedì a Roma.

Danilo Santoro

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