San Carlo benedice gli sposi

A Napoli si sa, l’ingegno non dorme mai. Così, visti i tagli del Governo (tra le altre cose) anche alla Cultura, i partenopei hanno capito che il mezzo può diventare fine. Si tratta dell’antico Teatro San Carlo, cuore pulsante napoletano che, oltre la sua famosa stagione lirica, il balletto e la sinfonica, ha deciso di autosostenersi mettendo a disposizione la propria magnificenza per ricevere sposi e loro commensali.

Ebbene sì, “il giorno più bello della tua vita” può essere immortalato nel foyer del più antico teatro europeo in attività. Secoli di storia e arte che vegliano su freschi sposini, e per chi si lascia incuriosire dalla regalità del luogo, può sempre tornare a visitare il museo San Carlo, Memus (Memoria Museo). Dalla storia del Teatro stesso (grazie a stampe, foto, quadri) ai grandi artisti che in quel luogo hanno donato qualcosa di sé: «dalla Callas alla Bergman, da Gigli a Martucci, da Visconti a Herzog, dalla canzone napoletana rivista da tenori e soprani a stilisti e couturière, che hanno seguito la strada aperta da Coco Chanel e ci hanno portato  le preziose mani di Roberto Capucci ed Emanuel Ungaro» (come sottolinea lo stesso sito web del San Carlo).

Insomma, a mali estremi, estremi rimedi. Non sarà la “leggerezza” di politici dissennati a deprimere l’arte. I napoletani lo sanno e se c’è da trovare modi per non umiliare le casse del teatro, allora… viva gli sposi!

Maura Mollo

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