Un italiano su dieci rischia di essere sommerso da un’alluvione

“Un italiano su dieci rischia di essere sommerso da un’alluvione o venire travolto da una frana e uno su due vive in zone dove da un momento all’altro possono scatenarsi terremoti. E a essere minacciate sono anche oltre 6mila scuole e 531 ospedali, che accogliendo bambini e anziani malati dovrebbero invece garantire la massima sicurezza.”. Questo è il dato che emerge da un studio fatto da un importante gruppo di geologi italiani che hanno monitorato gran parte del territorio della penisola e sono arrivata a stilare il quadro generale descritto. Non è una situazione che può lasciare tranquilli gli italiani perché gli ultimi anni hanno detto che il clima sta cambiando e che l’intensità dei nubifragi è aumentata parecchio. E poi la terra trema e trema spesso, quindi sono aumentati i rischi di terremoti di una certa intensità. Sono dati che devono far riflettere e, soprattutto, devono spingere le autorità competenti a cautelarsi se non arrivare addirittura allo sgombero dell’aree potenzialmente più pericolose. La protezione civile deve stare in continuo allerta perché i recenti fatti accaduti insegnano che bisogna muoversi con grande tempismo onde evitare spiacevoli conseguenze. Tutti sappiamo quello che è successo all’Aquila oppure i morti dello scorso anno in provincia di Messina quando il fango travolse interi paesi della città dello stretto. La vita umana va preservata e vanno assolutamente abolite case e luoghi di dimora in posti dove non ci sono condizioni di sicurezza. Le zone sulle quale intervenire sono note a tutti, bisogna soltanto muoversi onde evitare altre catastrofi anche perché sta cominciando una stagione invernale che i meterologi prevedono abbastanza rigido e con frequenti temporali. Anche in Calabria (area potenzialmente sismica, n.d.r.) ci sono territori poco rassicuranti da questo punto di vista per il quale vale lo stesso discorso fatto precedentemente: prevenire è meglio che curare, anzi in questo caso è meglio che disperarsi per un’altra tragedia.

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About the Author: Nadia Fotia