Le pagelle delle Reggina

PUGGIONI IL MIGLIORE, MONTIEL DISASTROSO:

Puggioni 6.5 (il migliore): Incolpevole sui gol subiti, nel primo tempo si rende protagonista di un paio di interventi ottimi su Luci e Barusso.

Adejo 6: Buon primo tempo, ma nella ripresa si perde come il resto della squadra.

Cosenza 5.5: Tiene bene anche lui nella prima parte di gara. Nel secondo tempo è “reo” di avere procurato il calcio di rigore; l’arbitro è stato troppo fiscale, ma lui non ha fatto molto per evitare il contatto difendendo con le braccia e non con le gambe. Ingenuo poi sul secondo cartellino giallo, su un pallone ormai preda della difesa.

Acerbi 6: Primo tempo da incorniciare, secondo da dimenticare.

Laverone 5: Inpalpabile nella ripresa. (dal 15’ st Campagnacci 5.5: Mette un po’ di pepe nell’attacco reggino, ma non può nulla da solo)

Rizzo 5: Troppa confusione in mezzo al campo.

Montiel 4.5: Calci d’angolo corti, punizioni per nulla incisive, regia assente. Da rivedere di gran lunga la sua prova, condizionata a nostro parere dai 120’ di Frosinone.

Rizzato 6: Uno dei pochi a salvarsi, con la sua solita lucidità in fascia sinistra.

Missiroli 5:  Anche il capitano è coinvolto nella confusione generale del secondo tempo. Se manca il centrocampo, il suo lavoro non lo può svolgere al meglio. (Dal 32’ st Colombo: s.v.)

Sy 5: Che non fa movimento non lo si può dire, ma quel gol mancato nel primo tempo brucia parecchio. Forse non è il compagno di reparto ideale per Bonazzoli, ma il suo alterego. (Dal 32’ st Costa: s.v.)

Bonazzoli 5.5: Si batte sui palloni alti, ma non è supportato dalla squadra e non è mai messo dalla stessa, in condizione di calciare a rete.

Atzori 5: Sfortunato nella scelta di schierare dal primo minuto Montiel e Sy. I ragazzi hanno oggettivamente risentito dei 120’ disputati a Frosinone. Di sicuro, se Sy metteva dentro quel gol nel primo tempo, la sua votazione sarebbe stata diversa, senza nulla togliere al suo ottimo lavoro svolto sin qui. Oggi è da rivedere anche il mister e dovrà rivedere la sua “creatura”.

Fabrizio Cantarella

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