Il mercato del lavoro

Poco alla volta, ne sappiamo un po’ di più sull’attribuzione del Premio Nobel per l’Economia 2010 ai tre studiosi Diamond, Mortensen e Pissarides. Il tema al centro dei loro studi è, dunque, il lavoro, ed in particolare le difficoltà esistenti, all’interno del mercato del lavoro, per fare incontrare domanda ed offerta.

Quindi, un primo ordine di problemi riguarda il cattivo funzionamento del mercato del lavoro: pur in presenza di aziende che cercano lavoratori, e di disoccupati che vorrebbero lavorare, il punto di equilibrio si raggiunge con difficoltà. L’analisi dei tre studiosi prende in esame anche l’effetto dei sussidi alla disoccupazione, che avrebbero come effetto quello di aumentare il tasso di disoccupazione; ed in particolare nella fascia di età degli over 40 che, spesso, una volta perso il posto di lavoro, difficilmente rientrano nel mercato.

Ma cosa può fare la politica economica per migliorare questa situazione? Certo, non esiste una soluzione che sia valida per tutti i periodi storici: bisogna sempre tenere presente che le più importanti teorie economiche vanno sempre contestualizzate dal punto di vista storico, perché cambiando gli scenari, la stessa teoria economica potrebbe non funzionare più.

E’ quello che è accaduto, per certi aspetti, alla celebre teoria di Phillips, di cui gli studenti di Economia ricordano la rappresentazione grafica, che mostra una curva inclinata negativamente. Phillips, questo economista neozelandese del ‘900, aveva rilevato empiricamente l’esistenza di una relazione inversa tra tasso di disoccupazione e tasso di inflazione nel Regno Unito nel periodo di tempo compreso fra il 1861 ed il 1957: vale a dire che quanto più è basso il tasso di disoccupazione (piena occupazione) tanto più è alto il tasso di crescita dei prezzi e dei salari. La curva di Phillips è stato uno dei cardini della politica economica degli anni ’50. Purtroppo, negli anni ’70, il mutato scenario internazionale ha mostrato in numerosi paesi dal capitalismo avanzato, alti livelli di disoccupazione cui si accompagnavano elevati tassi di inflazione, in una situazione che gli economisti ribattezzarono stagflazione.

Lo scenario internazionale attuale mostra una crescente delocalizzazione industriale verso i PVS, ossia verso quei paesi dove la mano d’opera costa di meno. Ne conseguono elevati tassi di disoccupazione nei paesi ad economia avanzata, con consistenti percentuali nelle fasce di età over 40.

Prof. Giuseppe Cantarella

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