Italia – Romania 1-1

Mario Balotelli , Antonio CassanoUno ad uno: questo è il risultato della gara amichevole fra l’Italia e la Romania, un pareggio che non rende contento nessuno ma che ,alla fine, ha permesso quanto meno di evitare l’ennesima sconfitta di un 2010 da dimenticare per l’Italia del calcio. Il giorno della sua prima conferenza stampa da commissario tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli aveva dichiarato che la sua squadra avrebbe avuto come punti fermi due giocatori: Balotelli e Cassano. Per una serie di motivi, i due atleti hanno giocato soltanto una gara insieme. Prima l’infortunio dell’asso del Manchester City, poi le bizze del talento di Bari vecchia, il risultato è che neanche contro la Romania, l’ex tecnico della Fiorentina è riuscito a vederli giocare assieme. E le cose non cambieranno a breve perché la questione Cassano-Sampdoria sembra essere molto lontano dall’essere risolta anche se l’attuale numero dieci blucerchiato è appetito da tante squadre che vorrebbero inserirlo in organico nonostante un carattere che è ormai approvato sia quasi impossibile da gestire. Prandelli ha dovuto rispettare le regole interne che impediscono di convocare un giocatore fuori rosa nel club di appartenenza (il secondo caso in questa stagione dopo il cagliaritano Marchetti, n.d.r.) ed ha provato qualche alternativa. Le ultime convocazioni hanno visto infatti il ritorno di Quagliarella ed il lancio del Bresciano Diamanti. Il commissario tecnico ha guardato quello che sta offrendo il campionato ed, infatti, il rendimento dei due attaccanti è sicuramente sopra la media ed hanno strameritato la convocazione in Nazionale. Stesso discorso anche per Balzaretti, probabilmente il miglior terzino sinistro del torneo che sta facendo sfracelli con il suo Palermo. Anche Ranocchia sta avendo un rendimento altissimo e merita di fare parte di questo gruppo che con Chiellini, Bonucci ed il difensore genoano può giovarsi di un trio di difensori giovani e dal grande potenziale. Si rivede anche Santon perché Prandelli ha voluto verificare da vicino le condizioni di un ragazzo sempre sul punto di esplodere ma frenato da troppi infortuni e da una concorrenza di altissimo livello nella sua Inter. Altra novità è il ritorno di Aquilani ma lo staff tecnico azzurro non poteva fare a meno di non premiare un calciatore che sembra aver recuperato tutti i problemi fisici che lo hanno limitato nell’ultima stagione e che si è preso in mano la Juventus: da quando lo ha messo nell’undici titolare, Gigi Del Neri non ha più perso ed ha scalato tante posizioni in classifica. Aquilani ha talento e visione ed è l’unico regista puro del panorama italiano, che deve far fronte al tramonto di Liverani e la parabola discendete di Pirlo anche se c’è il viola D’Agostino che potrebbe dire la sua in ruolo delicato ed in via d’estinzione. Prandelli si è anche rivolto ad un altro oriundo, quel Ledesma che sta facendo miracoli con la Lazio di Edi Reja, rivelazione del campionato. Ledesma può giocare tutti i ruoli interni del centrocampo ed è bravo sia a rompere il gioco degli avversario che a costruire. Potrebbe essere un’aggiunta di grande livello per una squadra che ha bisogno di piedi buoni e di gente versatile. L’amichevole con la Romania ha chiuso un 2010 sicuramente da dividere in due fasi per gli azzurri. La prima termina in Sudafrica con una triste eliminazione al primo turno dei Mondiali; la seconda da Agosto in poi con la nuova era targata Cesare Prandelli. L’inizio è promettente perché la sua Italia è prima nel girone di qualificazione ai campionati europei e comincia a diventare una squadra. Ancora ci vuole tempo per esprimere un giudizio definitivo ma Prandelli sembra aver capito alcune cose: la nazionale di calcio va ringiovanita e deve essere formata da gente che ha un rendimento elevato durante la stagione; basta figli e figliocci o gruppi di giocatori stagionati. Deve essere il campionato a suggerire le convocazioni di una squadra che deve e può rilanciarsi.

Giuseppe Dattola

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