Guai in vista per il fondatore di Wikileaks

Risale a qualche giorno fa la notizia del mandato di arresto internazionale per  Julian, il trentanovenne fondatore di Wikileaks, famosissimo sito web dove sono riportati i documenti riservati del Pentagono riguardo la guerra in Iraq ed Afghanistan. L’accusa è stata mossa da due cittadine svedesi e riguarda presunte molestie sessuali  ed un eventuale stupro. Assange ha ammesso di averle incontrate ed essersi intrattenuto sessualmente con loro  ma in maniera chiaramente consensuale.

L’ uomo, australiano di nascita, è da  tempo costretto a spostamenti rapidi da stato in stato e vive costantemente sotto scorta. Sostiene che tutto questo è dovuto alle pubblicazione sul suo sito web e ai dossier di cui è a conoscenza e che ancora dovrebbe pubblicare. Parla quindi di una congiura allestita ad arte per  poterlo fermare. In questi giorni il suo avvocato svedese, Bjoern Hurtig, ha fatto ricorso contro il mandato di arresto ma quest’atto non avrà alcun effetto sospensivo. Il giudice svedese ha tuttavia specificato di avere emesso il mandato d’ arresto esclusivamente per interrogare Assange poiché questo sarebbe l’unico modo per poterlo incontrare. Al l’uomo si troverebbe a Londra e avrebbe dichiarato di voler richiedere asilo politico in Svizzera.

Fabrizio Pace

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.