Viola: intervista con Lorenzo Mazzitelli

Secondo anno da dirigente della Viola. Lorenzo Mazzitelli è pronto a questa nuova avventura? “Non vedevo l’ora di  iniziare, sono uno che non ama perdere anche se accetto le sconfitte perché lo sport è fatto di sconfitte, un po’ come la vita ,ma avevo voglia di una rivincita e sono più motivato che mai, l’anno scorso ,per una serie di motivi guardando il lato negativo, alcune cose non sono andate per il meglio ,ma se guardiamo i lati positivi abbiamo la soddisfazione di avere riportato la Viola sul campo , di aver riconsegnato un sogno alla gente e a noi stessi dirigenti e di aver “rischiato” di essere subito promossi e poi abbiamo tracciato una piccola strada, che ci auguriamo possa diventare un’autostrada, che ha aperto i box ai nuovi soci di Gioia (a proposito colgo l’occasione per ringraziarli ,ma da tifoso ,per avere creduto nelle potenzialità della Viola e della città) che ora danno benzina a questa 500 che vogliamo torni ad essere una Ferrari ,naturalmente questo é difficile che possa avvenire in tempi brevissimi per fare le cose in un certo modo ci vuole del tempo ,ma io di pazienza ne ho e ti posso dire che sono molto affamato.” Una grande squadra è sinonimo di una grande società? “Rrispondo con un’altra domanda:” senza una famiglia dietro un figlio può crescere in modo sano e con determinati valori?” Credo che la risposta sia scontata , tranne rare eccezioni. E’ la società che da’ la spinta alla squadra; ci deve essere armonia, presenza , voglia di fare , comunione di interessi, comprensione ,stima e rispetto ,ed è questo il mio e nostro obiettivo e cioè creare un ambiente in cui ci si senta parte di una grande famiglia, in cui anche chi un giorno andrà via, per un motivo o  per un altro , resti legato a noi. Tutto questo succedeva sin dall’anno scorso quando con dirigenti del calibro dei fratelli Aloisio , Porto , Calafiore , Barrile ,Messineo , Comandè  (e mi scuso se ora mi sfugge qualcuno),lavoravamo tutti con l’unico obiettivo di portare benessere alla viola , è ben chiaro ,come nelle famiglie  le incomprensioni talvolta ci sono ,ma la vera forza sta nello spiegarsi e superarle e se c’è una società dietro i giocatori ,senza dubbio, rendono al 110%.”    Cosa deve e cosa può fare la Viola in questa stagione.: “Deve fare il suo campionato ,pensando a costruire le sue fortune giornata dopo giornata guardando la classifica a fine campionato  prima della fase a  orologio . Ancora il roster ,mentre parlo, non è completo e quindi non posso valutare la sua forza, ma l’obiettivo è fare un torneo passo dopo passo ,prima otterremo i punti per la salvezza prima inizieremo a pensare di ottenere i punti per accedere ai play off.”   Quanto è importante il settore giovanile per restare a certi livelli? “Assolutamente essenziale , al giorno d’oggi nessuno può permettersi di non dare un’occhiata ai bilanci e per evitare costi eccessivi bisogna puntare sui settori giovanili ,ma non è solo un problema di bilanci ,ma  è soprattutto il “sistema famiglia” che ho nominato sopra, dei giovani che sono insieme a te fin da adolescenti , che vedi crescere, che si cuciono la maglia addosso, che  conoscono dirigenti, che possano assumere uno “stile viola”, che fanno squadra fin da ragazzini e che poi si ritrovano in campionati importanti conoscendosi a memoria e conoscendo a memoria la loro società possono veramente fare grandi cose perché negli sport di squadra i campionati si vincono facendo squadra e non giocando da soli ,come vedi, caro Peppe,  gli aspetti sono solo positivi e anche pensandoci non riesco a trovare un aspetto negativo. “    Che idea si è fatto Mazzitelli del basket dopo aver vissuto questo sport da protagonista? “Ma guarda io sono una persona positiva, mi entusiasmo ,adoro lo sport in genere , mi piacciono le sfide , e questo mio ruolo mi diverte molto , mi piace stare coi giocatori ,scherzare e mi piace pensare che il basket sia uno sport pulito, senza violenza . Per dirtene una lo scorso anno ,pur perdendo in casa contro Cantanzaro, ho avuto piacere che ci sia stata una festa di sport in cui i tifosi giallorossi hanno gioito a non piu’ di 10 metri dai nostri tifosi delusi senza neanche vedere un gesto provocatorio tranne i normalissimi sfottò che ci stanno in un derby e lo stesso era successo quando noi uscimmo vittoriosi dalla trasferta di Catanzaro, una splendida accoglienza e questo sport ha questo di positivo e cioè che venga visto come uno sport, sport  che dovrebbe essere solo sinonimo di divertimento e sana competizione ,tra l’altro ho conosciuto un sacco di gente nuova, ho creato nuovi rapporti che si stanno rivelando gratificanti , devo dire che dopo la prima stagione mi sono parecchio divertito pur sudando parecchio e sono felice di ricominciare più entusiasta di prima.” Il sogno di Lorenzo Mazzitelli? “Credi che ne abbia uno solo? Sono ambizioso e chi è ambizioso non può avere solo un sogno ,ma ogni sogno è punto di partenza per un nuovo sogno e non un punto di arrivo. Il primo , quello prossimale , è rivedere quel palazzetto con 4000 persone festanti  per la viola  ed essere tra di loro e poco importa che io sia ancora dirigente o semplice spettatore pagante. Poi ogni notte ne faccio diversi ,ma è ancora presto per svelarteli e non voglio tirarli fuori ora anche un po’ scaramanticamente visto che ,da bravo meridionale ed estimatore del principe De Curtis  ,sono per il detto “non è vero ,ma ci credo”.

Giuseppe Dattola

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