Università: il giorno dopo il voto, proseguono le proteste e le occupazioni a Reggio e Cosenza

In una Roma blindata e dopo una giornata di manifestazioni e scontri in tutta Italia è arrivato il secondo sì alla riforma dell’università. La Camera ha dato il via libera al ddl con 307 sì e 252 no. Il provvedimento dovrà passare al Senato dove entro il 9 dicembre riceverà il via libera definitivo, se non ci saranno ulteriori modifiche. Soddisfatta la relatrice, la pidiellina Paola Frassinetti, mentre critiche sono arrivate dall’opposizione. ”L’approvazione della riforma dell’università è un altro obiettivo raggiunto dal governo del fare” ha detto il premier Silvio Berlusconi, che ha aggiunto: «È la dimostrazione che l’esecutivo prosegue nella sua azione riformatrice, mantenendo gli impegni presi con gli Italiani. Con la riforma si dà un colpo mortale a parentopoli». «La riforma dell’università esce da qui più forte, ci sono stati passi in avanti. Adesso al Senato serve l’approvazione definitiva» ha detto il ministro Mariastella Gelmini che evidenzia: «Se c’è la volontà politica da parte della maggioranza, ci sono i tempi per approvarla prima del 14 dicembre» giorno in cui si voterà la fiducia al governo Berlusconi. «Si tratta di una riforma indispensabile e urgente – ha aggiunto la Gelmini – credo che l’approvazione sia uno tra i fatti più importanti della legislatura» ma «dispiace averlo fatto in un clima di tensione sociale». Per il vice presidente di Confindustria per l’Education, Gianfelice Rocca, si tratta di una «riforma storica e necessaria». Mentre una pioggia di critiche sono arrivate da Dario Franceschini del Pd: «una riforma arrogante da un governo debole, che pretende di chiamare riforma un elenco di tagli». Il testo é stato in più parti modificato e arricchito, tra l’altro, con le risorse previste dal ddl Stabilità ancora all’esame del Parlamento. Proprio il fatto che parte delle risorse che servono a finanziare la riforma siano contenute in un provvedimento ancora non definitivamente approvato ha causato diversi problemi procedurali. Nel corso dell’esame in Aula, Governo e maggioranza sono stati ripetutamente battuti quando i deputati di Fli hanno votato con l’opposizione.

L’intera giornata di votazioni é stata accompagnata dalle notizie dei disordini che arrivavano da tutta la penisola, compresa la nostra Calabria dove molti studenti hanno manifestato a Reggio e Cosenza con qualche momento di tensione. Il giorno dopo il voto non si placano le manifestazioni e proseguono in tutti gli atenei calabresi le iniziative di protesta contro il ddl Gelmini. All’Università della Calabria, al campus di Arcavacata, dopo la manifestazione di ieri che ha portato anche all’occupazione per qualche ora dello svincolo autostradale della A3 Salerno Reggio Calabria, prosegue l’occupazione del rettorato. Nel pomeriggio, alle 15, è prevista una nuova assemblea d’ateneo “per definire – spiegano gli studenti – le azioni da portare avanti anche in coordinamento con gli altri atenei d’Italia”. Anche a Reggio Calabria gli studenti della “Mediterranea” stanno portando avanti l’occupazione dell’aula magna “Quistelli” all’interno della quale, in molti, hanno trascorso la notte. I manifestanti, fanno sapere, sono in contatto con i colleghi degli altri atenei per predisporre nuove iniziative di lotta contro il ddl del Governo. Un gruppo di studenti ha dato vita stamani ad una protesta davanti all’ateneo Magna Grecia di Catanzaro dove ieri si è svolta un’assemblea di tutte le facoltà alla presenza anche dei ricercatori.

Danilo Santoro

banner

Recommended For You

About the Author: Danilo Santoro