Il cioccolato sposa l’arte; celebra la città di Modica. Tutti invitati

Nella splendida cornice del centro storico di Modica, in provincia di Ragusa, tutto è pronto per l’edizione 2010 di “Chocobarocco”, l’evento che unisce l’arte con il cioccolato artigianale. E tu, sei pronto a partire? La manifestazione che sarà inaugurata nel pomeriggio di oggi delizierà, fino all’8 dicembre, i palati più golosi e tutti gli appassionati di arte. Il programma dettagliato è consultabile sul sito chocobarocco.it. I veri protagonisti della manifestazione saranno i maestri cioccolatieri, che spiegheranno ai visitatori i segreti che si celano dietro la preparazione del cioccolato artigianale, della pasticceria e del gelato. Si narra che siano stati gli spagnoli nel XVI secolo a portare lo xocoàtl in Sicilia; da allora a Modica, il cioccolato è prodotto secondo la lavorazione “a freddo” appresa direttamente dagli Aztechi. Durante questo tipo di lavorazione il cioccolato non si amalgama con lo zucchero, assumendo la caratteristica consistenza granulosa. “Chocobarocco” non è solo l’occasione per degustare il cioccolato in ogni sua forma e varietà, ma è anche un modo per conoscere Modica − perla del tardo barocco riconosciuta dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità. Ricostruita dopo il terremoto del 1693, Modica si presenta al visitatore come il paesaggio di un presepe. Il centro storico è diviso in Modica Alta e Bassa, “metà ristretto su uno sperone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi, con tante scale fra le due metà, a far da pacieri, e nuvole in cielo da un campanile all’altro (…) ” − parole di Gesualdo Bufalino tratte dal suo romanzo Argo il cieco, ovvero i sogni della memoria. Il programma della manifestazione prevede, tra l’altro, visite guidate a piedi, tour in Vespa e in Cinquecento, tra pittoreschi vialetti e stradine su cui si affacciano botteghe, casette (tra queste la casa natale dello scrittore Salvatore Quasimodo), palazzi signorili e “cento” chiese. All’ombra della torre dell’orologio, ubicata sui resti dell’antico castello dei Conti, simbolo visivo della città, rivaleggiano per magnificenza la chiesa di San Pietro e quella di San Giorgio. Se è vero che ogni scusa è buona per partire, questa mi sembra deliziosa. Unico neo? La dieta la cominceremo nel 2011! Curiosità: Che mondo sarebbe senza cioccolato? Non è una réclame tantomeno io sono Cassandra, ma è una domanda che trova il suo fondamento nelle dichiarazioni di Tony Lass, presidente della Cocoa Research Association, rilasciate qualche giorno fa al quotidiano britannico “Independent”: nel giro di una ventina di anni il “cibo degli dei” rischia di scomparire. Le piante di cacao crescono in un’area molto ristretta, entro i 10° di latitudine dall’equatore e, di fatto, solo nei paesi in via di sviluppo. Secondo quanto riportato dall’“Independent”, i governi di questi paesi, complice la situazione economica mondiale, non sono in grado di offrire alcun incentivo ai coltivatori, che si trovano così nell’impossibilità di sostituire le piante man mano che invecchiano e muoiono. E sebbene le grandi multinazionali del cioccolato abbiano messo in campo scienza e tecnologia, per esempio sequenziando il genoma della pianta di cacao per sviluppare arbusti più produttivi e resistenti, per quanti amano il cioccolato si annunciano tempi duri.

Adele Sergi

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