Niente regalo di Natale! …. per colpa della “‘nduja”

Tanto per  rimanere in argomento della difesa e salvaguardia dei prodotti tipici calabresi, in particolare dei salumi dop, già brillantemente affrontato, non possiamo oggi, alla luce di quanto è accaduto, trascurare un episodio che per noi è assolutamente discriminatorio. Tutto è successo esattamente sabato 27 novembre all’Aeroporto dello Stretto Tito Minniti. Un padre di famiglia che vive a Reggio con la moglie e  un figlio, decide di andare a Roma per due giorni a trovare l’altro figlio che lì studia e lavora. Naturalmente, da buon calabrese, non si muove senza portare con sé, per la gioia e il palato del figlio, qualche prodotto enogastronomico tipico. Quindi, come bagaglio a mano, oltre ad una leggera borsa sufficiente per il weekend, una busta con un po’ di salsiccia, innocua e una confezione, sottovuoto spinto, nientepopòdimenoche… di ‘nduja! Non lo sfiora neanche il pensiero che possa succedere qualcosa di spiacevole e anzi già immagina la faccia del figlio contentissimo e pregusta la sicura mangiata. Ma al check-in qualcosa non va. La salsiccia riesce a passare tranquillamente, mentre la ‘nduja, nonostante le preghiere, viene definita dagli agenti di sicurezza “liquida” e quindi non trasportabile. Trattenuta, arrestata, messa alla berlina,  nella lista nera degli oggetti e sostanze potenzialmente pericolosi. LIQUIDA? La ‘nduja è LIQUIDA? E da quando? Al massimo la definirei morbida, se vogliamo essere proprio pignoli, SPALMABILE è il suo aggettivo. Mah, son cose da pazzi! Non rientra nei liquidi, né nelle sostanze velenose, radioattive, infiammabili, tossiche, appuntite… Oh Dio, forse infiammabile un pochino sì, magari anche un po’ piccante, anzi molto. Diciamo una “bomba” … al peperoncino però! Sul sito dell’Alitalia, tra gli oggetti non consentiti come bagaglio a mano, andiamo a vedere che esiste la categoria dei prodotti alimentari. Leggiamo: “I prodotti alimentari di origine animale( carne, latte o prodotti a base di carne o latte), possono veicolare agenti patogeni responsabili di malattie infettive degli animali. Esistono procedure e controlli veterinari  rigorosi sull’introduzione nell’Unione Europea di questi prodotti. I viaggiatori devono presentare tali prodotti per i controlli ufficiali”. Introduzione nell’Unione Europea… mah, non so. E’ calabrese la ‘nduja e si sta semplicemente spostando a Roma. E’ sottovuoto, è genuina, non fa del male a nessuno, rinforza le difese immunitarie, altro che malattie infettive. E poi, la domanda più interessante è: perché la salsiccia è passata? Chi sa rispondere? Se questa non è discriminazione allora! E’ una questione del colore della pelle, forse. E’ un problema di lingua( la ‘nduja è come la  ‘ndrangheta, non tutti la sanno pronunciare bene!). La cultura no, è quella della Magna Graecia, sarebbe un affronto enorme! E quindi perché? Il padre, a malincuore, è partito, lasciando la bomba nelle mani della sicurezza, ma ha avvertito subito il figlio reggino che, prontamente, è andato a recuperarla. Solida, liquida o gassosa, la ‘nduja era un bocconcino troppo prelibato a cui rinunciare. Per cui, niente regalo di Natale per gli agenti dell’Aeroporto dello Stretto stavolta. La ‘nduja è tornata a casa, agli arresti domiciliari. Chi la vuole, la deve consumare esclusivamente in terra calabra. Quindi, turisti di tutto il mondo, non pensate di potervela portare in Germania, Inghilterra, Stati Uniti… Ingozzatevi qui, fate il pieno e magari fatevi scattare una bella foto ricordo mentre degustate. Quella non ve la sequestreranno sicuro! Forse…

M. Cristina Scullino

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