Rifiuti. Cittadini bloccano la 106 nei pressi di Rossano

Resta altissima l’attenzione in tutta Italia per quanto riguarda la questione rifiuti. Dopo le “pesanti” manifestazioni avvenute a Terzigno, anche la Calabria, dopo la discarica di Pianopoli, fa sentire la sua voce. Un gruppo di cittadini di Rossano ha bloccato da stamani, con cassonetti e auto, la strada che conduce alla discarica di Bucita, impedendo il transito dei tir carichi di rifiuti. A distanza di otto giorni dalla precedente analoga protesta, i residenti della zona sono scesi in strada contro la decisione di utilizzare l’impianto di Bucita per il conferimento di rifiuti provenienti da altri territori della regione. Alla manifestazione sono presenti anche rappresentanti istituzionali. Attualmente sono circa una decina i camion di rifiuti che sono stati bloccati rimanendo fermi ai margini della strada. Sul posto è intervenuta la Polizia municipale che controlla il traffico lungo la vecchia statale 106. Presente anche la polizia di Stato per servizio di ordine pubblico. I manifestanti minacciano di portare avanti il blocco ad oltranza. Il sindaco di Rossano, Franco Filareto, è in queste ore a Catanzaro per incontrare il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti. Il sindaco, da quanto si apprende, sta tentando un ultimo incontro per scongiurare l’arrivo di altri tir da tutta la Calabria. Dunque, il governo regionale va avanti nonostante la ferma presa di posizione del sindaco che, dopo varie proteste, dopo aver dovuto ingoiare, per rispetto istituzionale la precedente ordinanza, proprio qualche giorno fa aveva minacciato le dimissioni in caso di ulteriore proroga. L’ordinanza è arrivata in municipio e ovviamente ha sconvolto l’ordinarietà. La preoccupazione c’è ed è forte. E’ vero bisogna essere solidali, ma non si può neanche continuare ad agire in maniera improvvisata, contraddittoria, con interventi tampone come sta succedendo da dodici anni a questa parte e paradossalmente in regime di commissariamento. Sono state chiuse molte discariche senza un piano alternativo, senza soluzioni concrete. E, ad ogni criticità, si procede con ordinanze provocando la saturazione degli impianti ancora operativi. Non a caso il sistema smaltimento rifiuti continua a rivelarsi inadeguato e precario.

Danilo Santoro

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