Calabria: “Un minuto che vale una vita”, nell’ambito del progetto “Oasis”

La campagna di sensibilizzazione “Un minuto che vale una vita”, patrocinata dal Consiglio regionale, nell’ambito del progetto “Oasis” – Observational Aneurysm Study: The Italian Screening per la prevenzione dell’aneurisma aortico addominale, è stato uno degli argomenti trattati dalla commissione sanità della Calabria. L’Unità di Chirurgia vascolare ed Endovascolare di Reggio è stata, infatti, individuata dalla Sicve (Società italiana di Chirurgia vascolare ed endovascolare), quale centro di riferimento regionale, insieme a Cosenza e Catanzaro. La campagna di prevenzione, promossa dalla Sicve assieme all’Associazione parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione e realizzata con l’Alto Patrocinio del Senato e del Ministero della Sanità, è stata illustrata in questi giorni a Reggio Calabria. Nel marzo scorso erano già stati resi noti i risultati di una prima indagine che aveva visto coinvolti 100 senatori i quali avevano risposto all’invito di sottoporsi ad un esame ecografico. Programma di prevenzione nazionale, “Un minuto che vale una vita” offre la possibilità ad una parte della popolazione italiana maschile tra i 65 e gli 80 anni di usufruire di visite specialistiche gratuite durante le quali verrà effettuato un esame Eco-color-doppler per valutare il diametro dell’aorta addominale ed individuare l’eventuale presenza di un aneurisma. I sanitari che si dedicheranno all’indagine sulla popolazione residente s’impegneranno, a titolo personale e gratuito ed al di fuori del normale orario di servizio, per prevenire una malattia che, nel nostro Paese, provoca ancora seimila morti l’anno. Un’iniziativa di grande importanza che tocca un settore importante della medicina. Il volontariato, in certi casi, fa crescere la fiducia della gente nei confronti di una classe medica che, purtroppo, nell’ultimo periodo, è stata al centro dell’attenzione per fatti spiacevoli di cronache. Progetti come “Un minuto che vale una vita” possono quanto meno ridurre le distanza fra una popolazione scettica e chi deve garantire la giusta ed adeguata assistenza medica ai bisognosi.

Giuseppe Dattola

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