Nobel per la pace, ad Oslo sedia vuota di Liu Xiaobo. Obama: “Lo merita più di me”

Alle 13 di ieri  ad Oslo, mentre si celebrava la cerimonia di consegna dei Nobel (nello stesso giorno dell’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo), una sedia è rimasta vuota: la sedia di Liu Xiaobo, noto attivista per i diritti umani e la democrazia in Cina, attualmente in carcere per “incitamento alla sovversione”, secondo le regole del Paese. “Una farsa politica” è stata definita la cerimonia del Nobel tanto dalla maggior parte della stampa cinese, quanto dalla stessa portavoce del ministero degli Esteri, Jiang Yu, che aggiunge: “Ci opponiamo risolutamente a qualunque Paese o a qualunque persona che si servano del premio Nobel per interferire nei nostri affari interni, o per violare la sovranità legale e giudiziaria della Cina”. Si incontrano tuttavia anche voci dissonanti all’interno del Paese “anti-Nobel”, come quella del quotidiano di Hong-Kong South China Morning Post, che rileva come la maggior parte delle rappresentanze diplomatiche ad Oslo “ignoreranno l’invito al boicottaggio di Pechino. La Cina può incolpare solo se stessa per il fiasco del Nobel”. Arriva così a 17 il numero dei Paesi assenti alla cerimonia. Nel frattempo, oltre alla sedia vuota ( che ha comportato, secondo il presidente del comitato Nobel Thosbjorn Jagland, l’impossibilità della consegna formale del premio e dell’assegno di 1,5 milioni di dollari), la Cina ha provveduto immediatamente ad oscurare qualunque sito che recasse le parole “Nobel” ed “Oslo”; e ancora, dal momento che numerosi blogger in segno di protesta avevano pubblicato foto di sedie vuote, tali immagini sono state etichettate come “contenuto proibito”. La casa della moglie di Xiaobo, Liu Xia, è sotto stretta sorveglianza ormai da diversi giorni, assieme alle abitazioni di altri dissidenti, onde evitare qualunque contatto con la stampa estera. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ha inviato un messaggio durante la cerimonia dei Nobel, sottolineando come Liu Xiaobo meritasse il premio più di lui (che ha ottenuto il medesimo Nobel l’anno scorso): “Liu ci ricorda che la dignità umana dipende anche dai progressi in democrazia, la società aperta e lo Stato di diritto. La sua lotta è pacifica, deve essere scarcerato appena possibile”, afferma Obama dopo aver riconosciuto come i grandi sforzi della Cina (riconoscimento fatto anche da Xiaobo) per far uscire i cittadini dalla povertà, non devono prevaricare i diritti umani. Durante la cerimonia è stato letto un messaggio di Liu dall’attrice Liv Ullman, seguito dall’esibizione di un coro di voci bianche. Il caso della sedia vuota non è aimè nuovo per chi riceve il Nobel per la pace, basti ricordare quanto accaduto negli anni passati alla birmana Aung San Suu Kyi. Ciò che far riflettere più di tutto, è forse l’affermazione del ministero degli Esteri: questa “farsa politica” non rappresenta in alcun modo l’opinione pubblica mondiale. Che il mondo abbia forse davvero altri valori di riferimento?

Elisa Gerardis

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