Pomigliano, via libera al nuovo contratto

Fim, Uilm, Ugl metalmeccanici, Fismic, l’Associazione dei quadri Fiat e il Lingotto hanno firmato il nuovo contratto di lavoro che interesserà 4600 lavoratori dello stabilimento di Pomigliano. A partire dal 2011 saranno riassunti dalla Newco, sulla base dell’investimento, promesso da Marchionne in estate e accettato dai lavoratori, di circa 700 milioni di Euro per costruire la nuova Panda. Come già annunciato non ha firmato il contratto la Fiom, contraria all’accordo in maniera assoluta.

L’accordo raggiunto recepisce gran parte della normativa dei metalmeccanici presente nel vecchio contratto nazionale collettivo. I punti salienti del contratto sono questi:

  • Incremento salariare lordo di circa 30 Euro per dodici mensilità
  • Nuovo inquadramento professionale con definizione di 5 nuovi gruppi professionali e intermedi che favoriranno le promozioni aziendali

Sotto il profilo della rappresentanza sindacale, rimarrà applicata la vecchia prassi scritta e sancita dallo statuto dei lavoratori, che prevede rappresentanza alle sigle che hanno firmato l’accordo. Con il nuovo contratto già dai primi giorni dell’anno verranno assunti una decina di lavoratori direttamente dalla Newco, principalmente impiegati e tecnici. Il grosso del passaggio dei lavoratori Fiat avverrà tra maggio e giugno, mentre le riassunzioni andranno a regime entro il 2011, termine entro  cui la fabbrica andrà a regime, costruendo circa 1200 vetture al mese.

Molto positivo il Ministro del Welfare Sacconi: «La firma del contratto collettivo che verrà applicato ai lavoratori assunti dalla nuova società Fiat di Pomigliano consolida l’investimento promesso e già avviato, mentre migliora le condizioni retributive e le potenzialità di progressione reddituale e professionale dei lavoratori. Il Governo ha fatto la sua parte con la detassazione al dieci per cento di tutta la parte del salario che si può ricondurre alle intese per la maggiore produttività del lavoro. Tutto ciò nasce da esigenze pratiche e non da disegni ideologici. Ben venga tuttavia un’utile discontinuità nel sistema di relazioni industriali, soprattutto là ove il vecchio impianto politico-culturale fondato sull’inesorabile conflitto sociale ha prodotto bassi salari e bassa produttività. È ora il tempo di accelerare tutto ciò che, al contrario, può far crescere tanto i redditi da lavoro quanto la competitività delle imprese perchè le relazioni industriali hanno un ruolo primario nell’attrazione di investimenti. Come ha detto Vendola, si tratta di una questione “dirimente”. Di fronte a queste scelte a nessuno sarà consentito di stare insieme con la Lazio e con la Roma».

Di tutt’altro parere invece la Fiom; ecco le dichiarazioni del segretario generale Landini: «L’accordo siglato per il nuovo contratto di lavoro per lo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco è ancora un fatto gravissimo. Fa sorridere: avevano fatto un accordo separato a giugno, ed ora ne hanno dovuto fare un altro per peggiorare ancora le condizioni. L’accordo di oggi dimostra ancora una volta che Fiat vuole cancellare il contratto e i diritti dei lavoratori». Sulle sigle sindacali che hanno firmato l’intesa il leader dei metalmeccanici Cgil dice: «Fermateli, stanno facendo del male ai lavoratori». E rivolgendosi al Lingotto aggiunge: «Non si illudano, non è con gli accordi separati che cancelleranno il più grande sindacato dei metalmeccanici».

Salvatore Borruto

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