In rosso un’impresa su tre in Italia

In Italia un’ impresa su tre chiude i propri bilanci annuali in rosso. È quanto emerge dall’analisi del reddito d’impresa sulla base delle dichiarazioni Ires (l’imposta sui redditi delle società) presentate dalle aziende nel 2009. In pratica il 35% delle imprese nostrane ogni anno chiude in perdita, mentre poco più del 60% riesce a pareggiare i bilanci o guadagnare qualcosina. Dai dati emerge anche un forte squilibrio nord sud, infatti la ricchezza si concentra solitamente nelle regioni del centro-nord a discapito del sud e delle isole, dove si dichiara solamente il 9% del reddito di impresa sul totale nazionale. Lo 0,8% delle imprese italiane, quelle più grandi per intenderci, dichiara il 52% dell’Ires, mentre il 57% delle società fino a 500.000 euro di volume di affari, dichiara solamente l’8% dell’imposta sul totale. Le società che più contribuiscono sull’imposta netta, per circa il 65%, sono quelle del sistema manifatturiero per il 32,5%, di società del settore finanziario e assicurativo per il 16,8%, e per il 15,5% del settore commerciale. Il reddito complessivo non è mutato, ma nel 2008 l’imposta media pagata dalle imprese è calata di circa il 18%. Sempre secondo il Dipartimento, nella stessa annualità presa in esame, l’aliquota Ires era calata del 17% circa, confermando di fatto la flessione in atto. Era infatti entrata in vigore la riforma dell’imposta sui redditi delle società e dell’Irap che ha rideterminato le basi imponibili e ridotto le aliquote (l’Ires dal 33% al 27,5% e l’Irap dal 4,25% al 3,9%). In una nota del Dipartimento di Firenze si fa notare che: «Per l’anno d’imposta 2008 hanno presentato la dichiarazione Ires 1.030.161 società di capitali (+3% rispetto all’anno precedente). Circa il 4% delle società ha utilizzato il regime del consolidato e della trasparenza. Rispetto al 2007 si rileva un incremento di circa il 6% dei soggetti che hanno aderito al regime del consolidato. L’imponibile complessivo delle società di capitali è stato di 137,2 miliardi di euro in lieve diminuzione rispetto ai 138,7 miliardi di euro dichiarati nel 2007 per effetto delle nuove norme e dell’inizio della crisi economica». Inoltre nel 2008 sono entrate in vigore delle nuove norme sull’imponibilità, che hanno ampliato proprio la base imponibile. I soli interessi passivi sono risultati pari a circa 21 miliardi di euro, a fronte dei 3,4 del 2007. Le società assoggettate a tassazione ordinaria hanno dichiarato un’imposta media di 44.530 euro mentre, per le società che hanno optato per il regime fiscale del consolidato, l’imposta media dichiarata è stata pari a 4.351.350 euro.

Salvatore Borruto

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