Gheddafi nuove accuse all’ Occidente

Nuove accuse lanciate dal Rais libico verso l’occidente. Il leader ha ignorato l’ultimatum lanciato dai ribelli, accusando pesantemente in particolare la Francia: «Vogliono colonizzare di nuovo la Libia!» ha gridato in un’intervista all’emittente transalpina LCI. Alle domande del giornalista, se il Rais stia studiando misure di rappresaglia contro il paese transalpino, Gheddafi ha risposto con un sibillino: «Si vedrà». Dunque dopo le accuse dei giorni scorsi nei confronti dell’Italia, adesso il tiro si è spostato sulla Francia, ma questa tattica non sembra altro che un modo per sviare alla gravissima situazione in cui versa la Libia. Un arrampicarsi sugli specchi e un rifiuto della scomoda realtà da parte di chi prese il potere trent’anni fa, in identico modo. Dopo altre dichiarazioni fuorvianti, sono partite le solite minacce verso l’Europa sul controllo dei profughi e, spavaldo, Gheddafi si è mostrato fiducioso su altre eventuali visite in paesi europei una volta che la situazione si stabilizzerà. Inoltre secondo l’agenzia di stampa libica Jana, in un colloquio telefonico con il premier greco George Papandreou, Gheddafi avrebbe detto: «Ogni attentato alla sicurezza e alla stabilità della Libia avrà necessariamente ripercussioni sulla sicurezza in Africa del Nord, nel bacino del Mediterraneo ed in Europa». Nessun riferimento ai ribelli e all’ultimatum di 72 ore datogli per cedere il potere. Sembra che tale eventualità, come dimostrato dai fatti, non sia stata presa nemmeno in considerazione.

I paesi occidentali intanto si preparano alla risoluzione di una no fly zone sulla Libia, tra mille difficoltà, perché Russia e Cina sono contrarie a questa presa di posizione netta, e non sarà facile mediare le posizioni differenti all’interno del consiglio. Comunque David Cameron e Barack Obama si sono detti favorevoli a tale soluzione facendo intendere, in una nota della Casa Bianca, che: «Il presidente e il primo ministro si sono trovati d’accordo sulla prosecuzione della pianificazione, anche alla Nato, di tutta la gamma di possibili risposte alla crisi libica, cioè sorveglianza, assistenza umanitaria, applicazione dell’embargo sulle armi e no-fly zone». In seguito il segretario di Stato Hillary Clinton ha precisato: «Questa decisione dovrà essere presa dall’Onu, con il consenso di tutti i membri del Consiglio di Sicurezza».

Sul fronte libico, Gheddafi ha lanciato una pesante offensiva nei confronti dei ribelli. Precisamente ad ovest e a sud, nelle città di Zawiya e Ras Lanuf. La prima città è sotto assedio, con 50 carri armati dislocati lungo il fronte e decine di mezzi leggeri. Nella città di Misurata invece i ribelli resistono alla controffensiva e, attraverso il loro leader Mahmud Jebril, chiedono l’aiuto dell’Europa e, come primo passo significativo, il riconoscimento ufficiale della nuova autorità libica sorta con la rivoluzione.

Salvatore Borruto

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