Odissea all’Alba

20\03\2011 – E’ questo il nome dell’operazione, a comando americano, con la quale la NATO ha deciso di intervenire in favore dei ribelli libici. Dopo il vertice di Parigi ,al quale hanno partecipato anche i paesi nord africani, si è deciso di intervenire militarmente sul suolo libico per far arrendere Gheddafi e far terminare il bagno di sangue civile in cui versa il paese. Al momento la coalizione, formata da 5 paesi (USA,Canada,Gran Bretagna,Francia,Italia) ha già lanciato 112 missili dalle navi e dai sommergibili ,statunitensi e inglesi, già d’ istanza alle coste della Libia colpendo 20 siti militari strategici per la contraerea . Gli aerei francesi hanno invaso lo spazio aereo libico già dalle 17.40 di ieri pomeriggio ed hanno attaccato alcuni mezzi blindati del dittatore. Mettendo in atto la cosi detta no-fly zone. L’Italia al momento ha messo a disposizione le basi militari in Sicilia più una in Puglia, ha già inviato diverse navi militari nelle acque internazionali compresa la nostra portaerei ed ha allertato i nostri caccia Tornando del 37° stormo che potrebbero prendere parte alla guerra sui celi libici. Gli ordini per le operazioni  arrivano da capo di Chino sede della sesta flotta Americana stanziata a Napoli . Altri caccia controlleranno il suolo sud europeo per sventare eventuali attacchi dei Mig libici. Il presidente Gheddafi non ha alcuna intenzione di lasciare il potere,  nemmeno sotto questa pesante pressione internazionale poiché forte  di numerosi capi tribù che lo appoggiano e di altri dittatori che governano paesi centro africani. Il Rais ha fatto schierare molti civili a lui fedeli su obiettivi sensibili in modo da non poter essere bombardati dai caccia della NATO ,la sua strategia al momento , appare chiara  , resistere ad oltranza. Tripoli, anche se bombardata , appare nelle mani salde delle truppe del colonnello. Gheddafi ha inoltre continuato a minacciare i paesi europei, paventando la possibilità di allearsi con i terroristi islamici qualora messo con le spalle al muro. Domani ,il dittatore, riceverà una delegazione formata da capi di stato di paesi arabi che avrà lo scopo di convincerlo a dimissioni pacifiche. Dalle previsioni dagli esperti militari sembra purtroppo che il conflitto durerà diverse settimane. Come ha dichiarato poche ore fa il Colonnello, il Mar Mediterraneo è ,in questo momento, in fiamme.

fmp

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.