Buco nell’ozono: allarme nell’Artico per apertura da record

08\04\2011 – L’Agenzia spaziale europea e l’Omm (Organizzazione meterologica mondiale) hanno dato l’allarme qualche giorno fa: lo strato di ozono presente sopra il settore euro-atlantico dell’emisfero Nord è diminuito del 40%. Un minimo storico, risalente allo scorso marzo. Una notizia sconcertante, specie se si pensa che tale strato di ozono è la prima difesa dai raggi ultravioletti per gli organismi viventi. Alti livelli di preoccupazione tra ambientalisti e climatologi, che tuttavia stavolta spezzano una lancia a favore dei danni umani: la riduzione, infatti, sarebbe stata provocata da venti molto forti, tali da ridurre la massa atmosferica sul Polo Nord, e in tal modo generando temperature molto basse. Attraverso una reazione chimica tra la massa d’aria fredda  e la luce solare, quindi, si sarebbero creati gli elementi distruttori dell’ozono. Un precedente storico simile si era registrato nel 1997, con una perdita record di ozono caratterizzata da temperature basse da record. L’Ase ha inoltre fatto sapere che “le molecole di ozono continueranno a distruggersi  anche nelle prossime decadi”: un motivo in più, quest’ultimo, per prestare sempre maggiore attenzione alla tutela ambientale.

Elisa Gerardis

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