Offensiva berlusconiana contro le “toghe eversive”

Il Premier Berlusconi è tornato a parlare della magistratura, con un discorso di un’ora e dieci minuti, nel corso dell’ultima convention del PdL svoltasi sabato scorso all’interno del Palazzo dei Congressi sito nel quartiere capitolino dell’Eur. «Contro i giudici che vogliono farmi fuori – ha dichiarato Berlusconi – ci vuole una commissione d’inchiesta per accertare se c’è un’ associazione a delinquere, a fini eversivi, nella magistratura». La stessa magistratura che – a detta del Premier – «tenta, con un ribaltone, di sovvertire il governo scelto dal popolo. Ci prova da 17 anni, ma io sono ancora qui, mai condannato. Hanno fatto fuori Craxi e ora cercano di eliminare me». Berlusconi, dal canto suo, resta convinto del fatto che bisogna, quanto prima possibile, accelerare per completare le riforme, a partire da quella della giustizia, anche senza l’apporto di Fini e Casini. Secondo la personale visione del Premier bisognerebbe, inoltre, modificare anche l’architettura istituzionale, in quanto il presidente del Consiglio non ha poteri mentre il Parlamento e il presidente della Repubblica hanno la parola finale sulle leggi. In un tripudio di bandiere e applausi, Berlusconi ha difeso persino il processo breve appena varato dalla Camera e sul quale si erano scagliati i pm: «Non possiamo continuare a permettere che la sovranità appartenga a pm eversivi della sinistra – ha detto Berlusconi davanti al suo pubblico sull’argomento. La Consulta, da organo di garanzia, è diventato organo politico sottoposto al volere dei pm di sinistra. Ai pm non interessa la mia condanna, a loro interessa gettare fango su di me, mi considerano un ostacolo da eliminare».

Filippo Turiano

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