Convegno: “dall’Axi di Colombo al peperoncino di Calabria Igp”

“La Calabria, al primo posto in Italia per consumi di peperoncino, importa dai paesi orientali il 60% del suo fabbisogno. Una situazione assurda, hanno sottolineato i relatori, dovuta al fatto che il peperoncino locale, migliore di qualità, soffre la concorrenza straniera che immette sui mercati prodotti scadenti a prezzi stracciati”. E’ quanto emerso a conclusione del convegno “Dall’axi di Colombo al peperoncino di Calabria Igp” che si è svolto a Cirella di Diamante nella sede dell’Istituto professionale di Stato per l’agricoltura e l’ambiente. “La soluzione del problema – è scritto in una nota dell’Accademia del peperoncino – potrebbe venire dall’approvazione del marchio di qualità del ‘Peperoncino di Calabria Igp’ che è stato approvato dalla Regione e dal Ministero delle politiche agricole ma aspetta da anni la definitiva approvazione dell’Unione Europea”. All’iniziativa, promossa nell’ambito del programma di sviluppo rurale della Regione, hanno relazionato il presidente dell’Accademia Enzo Monaco e il prof. Massimo Biagi dell’Università di Pisa. Entrambi hanno illustrato le potenzialità del prodotto che in altri paesi del mondo viene definito “oro rosso”. A corollario della manifestazione rimarranno aperte fino a sabato prossimo le quattro mostre allestite dall’Accademia italiana del peperoncino: “Habanero dello Yucatan” di Ennio Calice; “Il peperoncino” di Oreste Pipolo; “Peperoncini dal mondo” di Massimo Biagi; “Peperoncini, piante in mostra” a cura di Calabria Capsicum.

Nadia Fotia

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