L’aviazione del Rais annientata all’80%

Dopo il mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte Penale Internazionale, il cerchio attorno al Rais sembra stringersi sempre di più. Parigi nel corso di un’audizione parlamentare del ministro della Difesa francese, Gerard Longuet, ha fatto sapere che dall’inizio della missione ad oggi, circa l’80% delle forze aeree del colonnello sono andate distrutte, e anche le forze di terra avrebbero subito danni ingentissimi, con la perdita di un terzo delle armi pesanti e della metà delle munizioni. Solamente le forze della marina libica sarebbero rimaste indenni, ma per la Nato questo non è nemmeno una minaccia, visto che tutte le navi sono rimaste nei porti libici in attesa.

La televisione libica dal canto suo, passa all’attacco è annuncia che le forze del Rais hanno colpito una nave della Nato, precisamente martedì sera, nei pressi delle acque antistanti Misurata, in uno scambio di colpi. Un funzionario della Nato però ha seccamente smentito tutto quanto, affermando che si tratta solamente di pure invenzioni propagandistiche. Prosegue l’emorragia dei fedelissimi di Gheddafi. In queste ore un altro pezzo da novanta del suo regime, sarebbe in fuga. È giallo infatti sulla presunta fuga in Tunisia del ministro del Petrolio libico, Shukri Ghanem, che secondo indiscrezioni delle televisioni arabe, sarebbe scappato a Djerba per unirsi ai ribelli. La notizia della fuga è stata confermata da fonti governative di Tunisi. Il ministro era fra i cinque grandi rappresentanti del regime libico, e aveva subito anche lui il congelamento dei beni da parte degli organismi internazionali. Intanto la Nato prosegue nell’opera di convincimento sui soldati delle forze governative di Gheddafi. Dei messaggi sono trasmessi sui canali radio militari libici, i quali recano degli slogan che invitano a “mollare” il Rais, e abbandonare la lotta. I messaggi sono registrati in inglese e arabo. Oltre che sulle frequenze radiofoniche, gli appelli a fermare le violenze contro la propria gente e ad abbandonare un regime sempre più isolato vengono affidati anche a volantini lanciati da aerei, come nel caso del volantinaggio compiuto da un C130 italiano.

Salvatore Borruto

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