Esami ‘’fantasma’’ all’università della Calabria

Vicenda a dir poco imbarazzante quella che ha riguardato l’Unical e la presunta validità di oltre cinquemila esami, finiti tutti sotto attenta inchiesta dei pm cosentini per un’indagine che riguarda attualmente già trecento persone tra studenti, docenti e personale universitario. Dall’inchiesta è emerso, tra l’altro, che gli studenti non soltanto non avrebbero mai sostenuto alcuni esami, ma avrebbero avuto assegnati anche voti alti al fine di migliorare il loro rendimento accademico. Il numero degli indagati, inoltre, è destinato ad aumentare. Dalle indagini emergerà se questi favoritismi erano di tipo amichevole o se invece venivano concessi in cambio di regali materiali. Nel frattempo, durante un incontro con la stampa avvenuto nei giorni scorsi, il Magnifico rettore dell’università della Calabria, Giovanni Latorre, ha reso noto che «l’università della Calabria è decisa a costituirsi parte civile nell’eventuale processo che dovesse scaturire dalle indagini della Procura dopo la nostra segnalazione di anomalie verificatesi nella registrazione degli esami». «Non guarderemo in faccia nessuno – ha aggiunto Latorre – e perseguiremo con determinazione ogni responsabilità che dovesse emergere dall’indagine al fine di tutelare l’immagine e gli interessi dell’Ateneo». La vicenda, stando alle parole del rettore, ha preso avvio da un’iniziativa assunta dalla facoltà di Lettere e filosofia seguita a un controllo dell’Area didattica riguardo lo statino di uno studente concernente un esame sul quale il docente titolare non ha riconosciuto la sua firma. Esame in merito al quale non esisteva alcuna registrazione di tipo cartaceo o digitale. In presenza, dunque, di un falso l’Università, l’8 marzo 2011, ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica. Il rettore ha spiegato che l’Università della Calabria è passata dalla gestione di 72 mila esami nel 2000 a 162 mila nel 2010. «Con ben due riforme – ha detto Latorre – e soprattutto con il cambiamento del sistema di registrazione degli esami, da quello cartaceo a quello digitale, è possibile che soprattutto nei primi anni di applicazione di tale sistema si siano create delle falle di cui qualcuno potrebbe aver approfittato». Latorre ha anche espresso «l’auspicio che sulla vicenda si faccia piena e completa luce» e ha confermato «la piena disponibilità da parte dell’ateneo a fornire tutto il supporto e la collaborazione necessari affinché l’autorità giudiziaria arrivi all’accertamento di ogni responsabilità».

Filippo Turiano

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