Profanato il cimitero italiano di Tripoli

Una notizia tristissima è arrivata dalla Libia. Dopo che il cimitero italiano di Tripoli era stato restaurato e riqualificato, nella nottata di Venerdì dei fedelissimi di Gheddafi si sono introdotti nel mausoleo profanandolo. I vandali, stando alle indiscrezioni, hanno cercato di forzare il mausoleo che ospita i resti di circa 8.000 Italiani, senza riuscirci. Inoltre hanno coperto le tombe con scritte oltraggiose irripetibili e distrutto l’abitazione del custode. La notizia è stata confermata da Giovanna Ortu, presidente dell’Airl Associazione Italiani rimpatriati dalla Libia.

Il cimitero, come già accennato, era stato restaurato da poco e inaugurato dal sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica, alla presenza di una delegazione dei rimpatriati che si erano a lungo battuti per ottenere dalla Farnesina i fondi necessari. L’atto di vandalismo è stato commesso proprio mentre era in fase di completamento il restauro, con la traslazione ad Hammangi delle salme tuttora sepolte nei villaggi, grazie ai fondi messi a disposizione dal Fondo di Beneficenza della Banca Intesa Sanpaolo.

Giovanna Ortu ha fatto sapere che: «È’ una notizia tristissima che dà un ulteriore segno della totale inciviltà di quanti ancora si ostinano a non abbandonare Muhammar Gheddafi». Comunque Luigi Sillano, il responsabile del progetto per conto della fondazione della Banca Intesa Sanpaolo, ha fatto sapere che continueranno a sostenere l’iniziativa, forse dopo la fine del conflitto che sta insanguinando la Libia. In un futuro molto vicino saranno riparati tutti i danni causati dal raid e si completeranno i lavori in progetto.

Salvatore Borruto

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