Moody’s taglia il rating del Portogallo

L’agenzia internazionale di rating Moody’s ha deciso di declassare il rating al debito sovrano del Portogallo, portandolo al livello di «Ba2» da «Baa1», con outlook negativo. Praticamente adesso le obbligazioni statali portoghesi sono più che carta straccia. Nella nota fornita dall’agenzia, si chiarisce che si è presa questa decisione: «Alla luce del crescente rischio che il Portogallo chiederà un secondo round di finanziamenti internazionali prima che possa tornare sul mercato privato e dell’aumento delle possibilità che verrà chiesta come pre-condizione la partecipazione del settore privato, con il timore che il Portogallo non riuscirà a centrare pienamente gli obiettivi di riduzione del deficit e di stabilizzazione del debito fissati nel quadro dell’accordo con Unione europea e Fondo monetario internazionale. Dunque si è passati all’azione, tenendo conto delle straordinarie sfide che il Paese sta affrontando nel ridurre la spesa, tornare alla crescita economica e supportare il sistema finanziario».

Poi l’affondo dell’agenzia di rating anche sulla Grecia: «Le banche che parteciperanno al rollover delle scadenze dei titoli ellenici potrebbero andare incontro a delle svalutazioni sul debito che maturerà nel 2014 e che continueranno a detenere dopo quella data». Dalla Grecia nonostante la situazione sia davvero drammatica, il Ministro delle Finanze ellenico, ha fatto sapere che le banche greche sono pronte a partecipare al cosiddetto rollover, senza nessuna remora. Intanto nella settimana prossima ci saranno delle riunioni fondamentali per il futuro della Grecia. Una nuova riunione di banche e compagnie assicurative presieduta dall’Institute of International Finance nel quadro di una serie di incontri tecnici iniziati la settimana scorsa. Sul tavolo, la proposta avanzata dalla Francia che prevede il rifinanziamento su base volontaria di titoli di Stato della Grecia in scadenza ma con nuove obbligazioni con termini differenti.

Durissima la reazione del cancelliere tedesco Angela Merkel, la quale senza mezzi termini ha detto che: «Non si dovrebbe fare troppo affidamento sulle valutazioni delle agenzie di rating è importante che noi, e soprattutto la troika formata da Fmi, Bce e Commissione Ue, non rinunciamo alla nostra capacità di giudizio. Ho piena fiducia nelle valutazioni di queste tre istituzioni».

Le parole di Angela merkel sembrano davvero molto sensate. Ha davvero senso affidarsi a delle agenzie che come obiettivo hanno solo la speculazione (e che nella maggioranza dei casi ci hanno trascinato in questa crisi economica), per valutare se un paese è affidabile oppure no? Una riflessione seria sarebbe davvero utile, per cercare di capire come superare questo capitalismo ormai obsoleto e quasi fallimentare. Si dovrebbe cercare di aprire una fase nuova, una sorta di economia capitalistica 2.0, in cui delle regole scritte, e l’economia reale dovrebbero farla da padrona.

Salvatore Borruto

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