E’ arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia che il tribunale di Milano ha condannato la società della famiglia Berlusconi a pagare la somma di 560 milioni di euro alla società Cir della famiglia De Benedetti. Ricordiamo che è la fine di una lunghissima causa nata con la scalata a Mondadori e con la lotta interna della due società su menzionate per averne il controllo. Una prima sentenza aveva condannato la Fininvest per corruzione al risarcimento del danno ( venne presa in esame una mazzetta da 400 milioni pagata al giudice di allora ) vi furono successivi ricorsi che hanno portato la maxi causa ai giorni nostri . Sino a ieri si parlava di 750 milioni di euro di risarcimento alla Cir, ma Berlusconi sembrava convinto che si sarebbe risolto tutto in un nulla di fatto . Oggi la somma è stata decurtata di quasi 200 milioni di euro ma è stata data la sentenza definitiva. Numerose sono le ripercussioni nel mondo politico e dell’imprenditoria, seguite da dichiarazioni pro e contro la sentenza. Marina Berlusconi la definisce come l’ennesima persecuzione ai danni del padre. Di Pietro è giusto che Berlusconi paghi perché in quel caso si è arricchito illecitamente. Ghedini, avvocato del premier, parla di sentenza abnorme ed iniqua che a suo avviso verrà annullata in Appello. Il valore del risarcimento sarebbe superiore al valore reale della quota Mondadori posseduta da Fininvest. Capezzone denuncia un clima forcaiolo attorno al premier, pensando anche a tutti quei lavoratori che rischiano il posto ed alle loro famiglie se un’impresa così grande dovesse fallire.
Fabrizio Pace