I Mineros chiedono 16 milioni di dollari al Cile

A un anno circa dalla brutta avventura finita con un lieto fine, i minatori cileni che sono rimasti intrappolati per oltre due mesi dentro la miniera, chiedono un risarcimento milionario al Cile. Circa 16 milioni di dollari complessivi, che divisi per 33, il numero dei minatori rimasti nelle viscere della terra, fa una cifra attorno ai 540 mila dollari a testa. Nel mirino dei 33 superstiti l’Istituto di Geologia Nazionale cileno, il quale secondo loro avrebbe coperto le gravi mancanze e negligenze presenti nella miniera dove prestavano servizio. Inoltre “Los 33” sostengono di grave mancanze l’istituto, nell’ispezione e nel controllo dei luoghi di lavoro di estrazione. Per adesso l’accusa è stata intentata nei confronti dello Stato, ma i minatori attendono il giudizio del giudice per cercare di vedere se possibile intentare e formulare accuse nei confronti di Alejandro Bohn e Marcelo Kemeny, proprietari della società che gestiva la miniera “mina de San Jose”, in pieno deserto dell’Atacama. Sembra addirittura che la miniera nonostante i gravi pericoli per la sicurezza continuò a funzionare ininterrottamente con il benestare dell’istituto di Geologia, per non fermare lo sfruttamento e l’estrazione dal giacimento. Il portavoce dei minatori, il caposquadra Luiz Urzua ha fatto sapere che l’azione legale è stata intrapresa per fare sapere a tutti in quali condizioni disumane si lavori nelle miniere cilene e del Sud America in particolare. L’operazione di recupero dei 33 minatori rimasti intrappolati lo scorso anno è costata allo stato cileno circa 20 milioni di dollari, ed è stato l’evento mediatico del 2010. Per adesso la miniera è sigillata, in attesa del risarcimento dei proprietari, per le spese sostenute dal Cile per il recupero.

Salvatore Borruto

banner

Recommended For You

About the Author: Salvatore Borruto