In viaggio con Capitan Vinicio!

“Marinai, Profeti e Balene!!!” urla il mozzo della ciurma nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma; lo spettacolo viene introdotto così da un membro della ciurma di Capitan Vinicio che, decantando versi dell’Odissea, vende agli spettatori la Gazzetta di Bordo per soli 3 Dobloni d’oro (3 Euro al cambio), “un piccolo contributo per il rancio della ciurma” continua il mozzo. Ma puntuale alle 21.00 sale sul palco lui, il capitano, Vinicio Capossela a dare il via allo spettacolo, che prende il nome dal suo ultimo album, “Marinai, Profeti e Balene”, un’opera sul fato, sul viaggio e sul mare, metafora del destino umano.. Una tappa davvero unica del Tour estivo data la partecipazione straordinaria del “Coro degli Apocrifi” diretto dal maestro Stefano Nanni e, ancora, la leggenda vivente della musica cretese Psarandonis alla lira. Naturalmente non manca la ciurma-band al completo con i numerosi e straordinari strumenti utilizzati: Mauro Ottolini trombone, conchiglie, ottoni, flauti, kalimba, temporale; Achille Succi ance, flauti, shakuhachi, shehnai, tin whistle; Alessandro “Asso” Stefana chitarre, banjo, baglama; Glauco Zuppiroli contrabbasso; Zeno De Rossi batteria, conga, gong delle nuvole, teste di morto; Francesco Arcuri sega musicale, campionatore, steel drum, saz, santoor; Vincenzo Vasi theremin, campionatore, marimba, voce, glockenspiel. Tutto lo spettacolo si svolge in una scenografia fantastica che rappresenta il ventre di una balena, con le sue giganti costole rappresentate con lunghe assi di legno che si aprono e si chiudono a seconda del momento del concerto, sul fondale un telo bianco e delle funi a rappresentare la vela gonfia sull’albero maestro della nave.

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foto Stefano Costantino

Oltre tre ore di musica, viaggiando attraverso tutti i brani del nuovo album, che cattura e trasporta il pubblico che occupa la Cavea in ogni ordine di posto, uno spettacolo che accompagna gli spettatori in un’atmosfera mistica tra musica, teatro e filosofia. Per concludere la “piesse” Capitan Vinicio si affida a due nuovi arrangiamenti delle classiche “Che coss’è l’amor” e “Il ballo di San Vito” chiudedo, dopo un momento filosofico, con “Le Sirene”.

Stefano Costantino

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