05\09\2011 – La manovra supera la Commissione di Bilancio e con qualche modifica approderà al Senato che comincerà a discuterne da martedì. Una delle modifiche ha riguardato la rimozione della norma che prevedeva l’indicazione della banca presso cui si ha il conto corrente nella dichiarazione dei redditi. Altra modifica riguarda la possibilità da parte dell’autorità fiscale di predisporre un controllo preventivo su alcuni conti correnti privati. Le critiche più intransigenti alla manovra finanziare del governo, sono state mosse da Susanna Camusso, segretario generale del sindacato CGIL. Quest’ ultima, si è schierata contro art.8 della manovra che riguarda gli accordi aziendali e territoriali e da la possibilità di derogare alla legge ed ai contratti nazionali, anche sulla delicata situazione del licenziamento. Ad avviso della Camusso il governo vuole cambiare la Costituzione e ledere i diritti dei lavoratori motivo in più questo che giustificherebbe lo sciopero che la sigla sindacale ha preannunciato già da una quindicina di giorni. Senza dubbio questa manovra così importante ,definita in tempo record è passibile di errori ,cosi come ammette lo stesso ministro dell’economia Giulio Tremonti. Ma è proprio con l’aiuto di tutte le parti sociali e con il dialogo che si può migliorare e correggere. Il governo è pronto ad accogliere questo genere di consigli ed indicazioni costruttive da qualsiasi avversario politico arrivino, purché si mantengano i saldi della manovra ,che sono stati palesemente indicati dalla BCE. Emma Marcegaglia non risparmia frecciatine al governo palesando pesante preoccupazione per la manovra che si sta varando, a suo avviso non abbastanza incisiva. La presidente di Confindustria ritiene che il governo debba osare di più e raccogliere ancor più risorse anche a rischio di essere impopolare, qualora non fosse in grado di adottare altri provvedimenti il numero uno degli industriale vorrebbe le dimissioni dell’attuale esecutivo. Di parere opposto è invece il ministro Frattini che giudica equa, se pur passibile di modifiche, questa manovra fiscale che a suo avviso non avrà bisogno della fiducia per superare l’iter parlamentare. I prossimi giorni ci sapranno dare indicazioni più precise verso una tesi piuttosto che verso un’altra. Il Senato ha tempo sino a sabato per approvare il testo del decreto.
fmp