Il punto sul Campionato di Serie A

Il campionato è fermo per l’ultimo impegno della Nazionale nel girone della qualificazione agli Europei con l’Italia di Prandelli che ha già festeggiato a Settembre la qualificazione alla kermesse continentale. Si sono già disputate cinque giornate della massima serie italiana e sono emersi dei dati interessanti. Intanto, sono saltate già quattro panchine, due addirittura durante il precampionato mentre Gasperini e Bisoli hanno salutato le rispettive compagini dopo l’inizio dei giochi. Palermo e Cagliari hanno licenziato Pioli e Donadoni ad Agosto dopo alcuni problemi emersi durante il precampionato e, fino a questo momento, la scelta dei due vulcanici presidenti Zamparini e Cellino si è rivelata vincente perché i nuovi arrivati hanno prodotto un grande inizio di stagione per le due società.

Palermo e Cagliari occupano il secondo posto grazie all’ottimo lavoro fatto dal carneade Mangia e da Ficcadenti, due tecnici giovani che possono costruirsi una buona carriera dato che mischiano coraggio al senso tattico della scuola italiana. Inter e Bologna sono ancora convalescenti, i nerazzurri sembrano tornati ad essere la società che sbaglia scelta dopo scelta com’è successo prima della crociata Calciopoli che gli ha permesso di aggiudicarsi tanti trofei, non tutti conquistati meritatamente sul campo. L’ingaggio di Gasperini è stato subito sconfessato pur sapendo che l’ex tecnico del Genoa era un fautore del 3-4-3, modulo sicuramente non gradito ai senatori dell’Inter che, sicuramente, non hanno pianto all’annuncia dell’esonero. Adesso toccherà a Ranieri sistemare una patata bollente, anche se il tecnico romano è un maestro nel prendere squadre in corsa e riportarle in giusta quota.

Il Bologna ha dato il benservito a Bisoli e si è affidato a quel Pioli allontanato dal Palermo. Il tecnico ex centrocampista della Juventus può lavorare bene con un gruppo che ha talento ed esperienza anche se i felsinei aspettano il risveglio del bomber di Vaio. Delusione anche per Cesena e Lecce che, fino a questo momento hanno resistito nel cambiare guida tecnica anche se le posizioni di Giampaolo e Di Francesco non sono proprio tranquille. Rischia anche Malesani che deve invertire la rotta del suo Genoa, altrimenti è pronta la soluzione Delio Rossi, vecchio pallino del presidente preziosi. A Roma, salgono le quotazioni delle due formazioni capitoline che cominciano ad ingranare dopo un inizio stentato. I giallorossi sono in striscia vincente e cominciano a dare dei segnali positivi all’innovativo tecnico Luis Enrique mentre per la Lazio si è svegliato Hernanes e Klose si conferma attaccante di altissimo livello. In attesa della definitiva esplosione di Cissè, Edi Reja si gode un bel giocattolo che può recitare un ruolo da protagonista. Alti e bassi invece per una Fiorentina da non sottovalutare dato che la rosa dei gigliati è d’altissimo livello. Campionato tranquillo fino a questo momento per Chiedo, Catania e Novara, tre realtà che hanno iniziato bene la stagione e che puntano a salvarsi il più presto possibile come il Parma anche se i ducali hanno una base di talento interna che potrebbe far crescere le ambizioni del team dove sta spopolando Giovinco. Stagione difficile, fino a questo momento, per il Milan, inaspettatamente nei bassi fondi della classifica, dopo aver dominato nel campionato passato.

I rossoneri pagano una rosa logora ed i tanti infortuni e, soprattutto, un mercato in cui non è arrivato nessun giocatore capace di far alzare il livello di una realtà che va rinnovata, anche se le squadre di Allegri, di solito, entrano in ritmo in autunno inoltrato. Tutt’altra la situazione del Napoli che sta  facendo grandi cose sia in Italia che in Europa. gli uomini di Mazzarri si sono già aggiudicati due scontri diretti per lo scudetto con Milan ed Inter e fanno capire di avere le carte per giocarsela fino in fondo anche perché il mercato partenopeo è stato di alta qualità e quantità con l’ex tecnico della reggina che può disporre di una rosa completa e chimicamente perfetta. Infine, ecco le due capolista che hanno in comune il colore della maglie ed il fatto di trovarsi inaspettatamente al comando anche se siamo soltanto all’inizio dei giochi. Juventus ed Udinese si godono un avvio stupefacente che nessuno avrebbe pronosticato. I friulani continuano a convincere nonostante l’addio di gente come Sanchez, Zapata ed Inler; il presidente Pozzo non smette di scoprire talenti che ha affidato alle sapienti mani di Mister Guidolin il quale, non si sa per quale mistero, non sia mai finito sulla panchina di una grande piazza del calcio italiano.

La Juventus invece vuole tornare ad essere grande e si è affidata ad un vecchio cuore bianconero come Antonio Conte che sta trasmettendo tutta la sua grinta ad un gruppo che ha aggiunto gratis il talento immenso di Pirlo e con gioca con un’intensità fuori dal comune. La Juve non ha (purtroppo o per fortuna…?) il pensiero delle Coppe e potrebbe tenere questo ritmo per tutta la stagione avendo una settimana di tempo per recuperare da un match ad un altro.

La parola scudetto non viene ancora pronunciata da tutti i protagonisti bianconeri che però sanno di avere una grande occasione. E poi, il nuovo stadio sta dando un’ulteriore spinta ad una realtà ingiustamente declassata nell’ultimo lustro e che vuole tornare dove è legittimo che stia per blasone, tradizione e serietà: nei massimi livelli del calcio mondiale.

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About the Author: Giuseppe Dattola