Sindacati pronti allo sciopero generale: contro le misure indicate dall’Italia nella lettera all’UE

I licenziamenti per motivi economici, saranno messi nero su bianco entro maggio 2012. Entro questa specifica  data l’esecutivo si è impegnato ad approvare una riforma della legislazione del lavoro in tal senso. La CGIL parla di norme da ”incubo”, assicura una ”reazione con la forza necessaria” .

Anche CISL, UIL e UGL non approvano la linea del governo, e  considerano ”un grave errore e un’ inaccettabile provocazione” l’intenzione di intervenire sui licenziamenti, e minacciano la rottura della ”coesione sociale qualora il Governo  intendesse intervenire sulle materie del lavoro senza il consenso delle parti sociali”.

CISL, UIL e UGL così saranno costrette a ricorrere a scioperi. Soluzioni da mettere in atto in un clima di rigore e serietà così come decantato nella lettera all’Europa; soluzioni allo stesso tempo drastiche come naturale conseguenza di tempi duri che hanno il loro culmine in quelli che sono stati definiti licenziamenti “facili”.

Il lavoro, visto come modello sociale italiano sembra messo a dura prova dall’intenzione del Governo di introdurre una nuova normativa sui licenziamenti; intenzione che colpisce direttamente le parti sociali (che viste le premesse, non tarderanno a scendere in piazza).

Annamaria Milici

banner

Recommended For You

About the Author: Annamaria Milici