Iran, Inghilterra non esclude possibile azione militare

Il ministro degli esteri inglese, William Hague non ha escluso un possibile intervento militare ai danni dell’Iran, in relazione all’attività nucleare svolta dal paese orientale, denunciata nella relazione dell’Aiea della settimana scorsa. Un opzione militare rispetto alla quale la Germania si è detta preoccupata e contraria. Duro attacco invece dal Cremlino, il quale lancia accuse ben precise di campagne orchestrate a dovere, per giustificare un attacco, o semplicemente per acuire le sanzioni e aumentare la tensione.

Secondo il ministro Hague: «Per ora non stiamo considerando o chiedendo un’azione militare contro l’Iran, ma allo stesso tempo tutte le opzioni devono restare sul tavolo. Il rapporto dell’Aiea sui fini militari del programma nucleare di Teheran conferma le nostre preoccupazioni, per il quale l’Iran deve cambiare rotta e adottare un programma nucleare pacifico e civile. L’Unione Europea intende accrescere le pressioni legittime e pacifiche».

Dura reazione di Mosca, la quale attraverso il ministro degli esteri Serghiei Lavrov ha fatto spere tutta la propria contrarietà: «Minacciare sanzioni e attacchi aerei significa solo far allontanare e non avvicinare la possibilità di una soluzione negoziabile con Teheran. La situazione iraniana sta seguendo un copione scritto da qualcuno con l’unico obiettivo di sollevare la contrapposizione. Il copione sembra un tentativo di rovesciare il regime».

Il capo della diplomazia tedesca Guido Westerwelle, a Bruxelles ha ribadito la contrarietà all’intervento: «Se l’Iran rifiuta di cooperare con l’Aiea sanzioni più severe sono inevitabili. Ma noi non partecipiamo alla discussione su un intervento militare. Noi crediamo che queste discussioni siano controproduttive e le rigettiamo».

Il presidente americano Obama dal canto suo non si sbilancia su eventuali interventi o sanzioni da adottare, spiegando che: «C’è un ampio consenso sul bloccare il programma nucleare dell’Iran che deve rispettare gli obblighi internazionali. E che questo obiettivo venga raggiunto tramite la diplomazia. Ci consulteremo su come procedere nelle prossime settimane».

Situazione in bilico che nei prossimi giorni quasi sicuramente subirà una forte accelerazione sia da un lato che dall’altro. Non ci resta che aspettare il corso degli eventi, sperando che si trovi una pacificazione sulla via della pace.

Salvatore Borruto

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