Monti avverte: «Così si manda a fondo l’Euro»

Grande accoglienza in Europa per il neo premier Mario Monti. Alla presenza del presidente della Commissione europea Manuel Barroso, il professore si è intrattenuto con i vertici politici di Bruxelles, per illustrare la situazione italiana e anche per fare qualche proposta. «Così rischiano di mandare a fondo l’euro, ma comunque l’Italia non violerà mai gli impegni presi perché le regole se si cambiano, si cambiano per tutti». Questo il monti pensiero, che sullo sfondo lancia una nuova richiesta, anzi un auspicio più che altro: quello di allargare, o meglio modificare le regole che gestiscono le economie europee, e a detta del premier «o si attenua il risanamento in caso di recessione, o si tolgono dal conteggio del deficit la spesa pubblica in investimenti». Questo perché Monti rispetto a Berlusconi non vuole correre il rischio di essere accusato di avere nascosto la verità minimizzando la crisi, e anche perché le stime della crescita italiana del prossimo anno saranno riviste al ribasso ulteriormente, e quindi porteranno il paese in piena recessione, facendo allontanare almeno nel pensiero del Governo il pareggio di bilancio fissato per il 2013 dal precedente governo a guida Berlusconi. Tutti questi ragionamenti saranno esposti da Monti nei prossimi giorni al duo Merkel-Sarkozy, ribadendo le idee che sono state maturate a Palazzo Chigi nei giorni scorsi: «Perché dobbiamo appiattirci sul dibattito di Francia e Germania al posto di portare le nostre idee?». Inoltre si cercherà di aprire una trattativa per cercare di fare passare le vecchie idee del professore: Eurobond, più poteri alla Commissione Ue per mettere in riga gli stati inadempienti e la riapertura del dibattito vecchio quanto l’euro, ovvero lo scorporo delle spese che generano crescita dal conteggio del deficit. Tutto questo non è proprio piaciuto alla Commissione, anche se non lo hanno escluso a priori. Semplicemente si sono affrettati a dire che: «Non ci saranno deroghe alcune sul pareggio di bilancio entro il 2013». Eppure il momento per lanciare una riforma dei sistemi di controllo europei sarebbe davvero propizio, visto l’attuale dibattito schiacciato sulle posizioni franco-tedesche Eurobond si, Eurobond no, che sta letteralmente strozzando l’euro stesso. Certo è che se la proposta passasse, permetterebbe al governo di alleggerire la manovra che si accinge a varare. Comunque nonostante qualche piccolo giallo (che ha fatto innervosire i mercati) relativo al pareggio di bilancio, il premier ha avuto un ottimo battesimo di fuoco, anche se celebrato fra le “mura amiche” europee. A conferma di questo le parole di Hermann Van Rompuy con il suo staff: «Italy is back to european business». L’Italia è tornata nell’Europa che conta.

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About the Author: Salvatore Borruto