La Vicepresidente Stasi ha presieduto il tavolo regionale interistituzionale sul Porto di Gioia Tauro

Si è svolta a Catanzaro, presso la Presidenza della Giunta Regionale, la riunione operativa interistituzionale dedicata al Porto di Gioia Tauro, in vista del prossimo tavolo nazionale ministeriale. L’incontro – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – è stato presieduto dalla Vicepresidente della Regione Antonella Stasi e ha registrato la presenza, tra gli altri, del Presidente della Provincia di Reggio Giuseppe Raffa, del Presidente dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro Giovanni Grimaldi, di MCT rappresentata da Domenico Bagalà, della Capitaneria di Porto rappresentata dal Comandante Diego Tomat. Presenti tutte le sigle sindacali di categoria, i Sindaci del comprensorio ed i rappresentanti degli operatori portuali. Si è trattata di una discussione molto seria e costruttiva, nel corso della quale è emersa in tutti gli interventi l’intenzione di dare un più concreto slancio alla strategica infrastruttura portuale e superare l’attuale momento di crisi.

“Gioia Tauro – ha dichiarato la Vicepresidente Stasi – può diventare un volano per l’intera economia del Mezzogiorno d’Italia, se si realizza un piano integrato di sviluppo e soprattutto se viene messo in campo un programma complessivo che possa prevedere, la collocazione di Gioia Tauro nel “piano della logistica nazionale”, un intervento diretto da parte del Ministero delle Infrastrutture sugli investimenti che Rfi deve fare in Calabria, il ruolo che il Governo Italiano intende svolgere nella politica euro mediterranea sul tema del transhipment”.

Tra le proposte e provvedimenti avanzati nel corso della riunione, da sottoporre nel corso della prossimo “Tavolo nazionale sul Porto di Gioia Tauro” con il Ministero e quindi con il Governo, una serie di interventi correttivi finalizzati alla riduzione dello squilibrio competitivo dei porti di transhipment del Sud d’Italia, primo fra tutti Gioia Tauro, verso i porti nord africani, in attesa del previsto incremento di volumi, tra questi i più importanti: riproposizione, anche per gli anni futuri, della disposizione legislativa recante la facoltà per le Autorità Portuali di ridurre le tasse di ancoraggio, almeno fino al 2015. L’accesso a possibili agevolazioni fiscali, ovvero fiscalizzazione degli oneri sociali, nella misura del 45%, ad oggi gravanti sugli imprenditori privati (articoli 16,17,18 della L. 28/1/94, n.84), per almeno 3 anni. L’intervento dei valori attuali della contribuzione previdenziale ed assistenziale per la parte posta dalla legge a carico del datore di lavoro, su base 2011, ammonta a 9,7milioni/anno. Considerato che i e porti di Cagliari, Taranto e Gioia Tauro hanno movimentato nel 2010 4.062.000 Teu/evento  questa ridurrebbe i costi di circa 4,5 euro per contenitore (doppio movimento da nave a nave). L’applicazione di una politica di risparmio energetico attraverso la riduzione delle accise sui prodotti energetici utilizzati per le attività portuali. La direttiva 2003/96/CE, recepita con Legge 28/04/2005 n.62, attribuisce agli stati membri il potere di detassare i carburanti dei mezzi di trasporto non omologati alla circolazione su strada, quali i veicoli utilizzati nelle operazioni portuali. E ancora, un tavolo urgente con RFI, verificare lo stato degli interventi sottoscritti nell’APQ, il rinnovo del blocco dell’incremento degli oneri di concessione, riduzione dei costi dei servizi tecnico nautici, autonomia finanziaria dell’Autorità Portuale, conclusione dell’iter per l’ottenimento del decreto Area di Crisi, attualmente in istruttoria presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Un risultato importante sarebbe anche ottenere una norma che obblighi le merci in transito da Gioia Tauro verso altri porti italiani, le quali potrebbero essere sdoganate in Calabria prima del loro trasferimento e contribuire in modo importante alla fiscalità regionale. Inoltre, su richiesta dei sindaci dell’area del porto, è emersa la necessità di eliminare o alleggerire l’iter per l’ottenimento del parere paesistico che disincentiva notevolmente le potenzialità di investimento nell’area. Il documento sottoscritto sottolinea il grande senso di coinvolgimento da parte delle istituzioni coinvolte e da tutte le forze sociali, e oltre ad una evidente condivisione testimonia un senso di grande responsabilità in primis da parte di tutti i lavoratori, che tra diretti ed indotto a Gioia Tauro sono circa 3000, di questi oltre 700 attualmente in cassa integrazione. La proposta oggi ratificata sarà portata direttamente dal Presidente Scopelliti a Roma e il documento illustrato nel confronto che si terrà con il Governo Nazionale. m.v.

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