Bilancio 2011 della Direzione Marittima di Reggio Calabria

La Direzione marittima di Reggio Calabria ha tracciato il bilancio dell’attività operativa e amministrativa svolta nel corso del 2011.
In particolare:

per le attività operative e di assistenza, ricerca e soccorso in mare (S.A.R.) sono state effettuate complessivamente:
operazioni di ricerca e soccorso (SAR) n. 211
soccorsi effettuati n. 790 persone e n. 135 mezzi navali
L’attività di salvaguardia della vita umana in mare è proseguita attraverso le operazioni di vigilanza sui flussi illeciti dei migranti che si sono concentrate nelle acque antistanti le coste ioniche della Calabria. Complessivamente sono stati accertati n. 38 sbarchi di cittadini extracomunitari, avvenuti prevalentemente con l’utilizzo di unità da diporto oggetto di precedenti furti. Il dispositivo di vigilanza e intervento per l’attività di assistenza sia navale che terrestre della Guardia Costiera calabrese, messo in campo con la collaborazione delle altre Forze di Polizia, ha consentito di effettuare 14 arresti di scafisti e responsabili (a vario titolo) dei traffici illeciti operati dai militari delle Capitanerie di porto di Crotone e Corigliano Calabro, congiuntamente alle altre Forze di Polizia.
L’attività di vigilanza dell’immigrazione clandestina si è concretizzata attraverso:

numero missioni 363
persone soccorse 516
arresti 14
sequestri unità 15
unità navali impiegate 9

Tra le operazioni di salvataggio si segnalano quelle svolte:
in data 22.03.11, a favore di 66 immigrati su un’imbarcazione in difficoltà a circa 65 miglia al largo di Roccella Jonica, con la partecipazione alle operazioni di soccorso di due motovedette ed un velivolo della Guardia costiera;
in data 21.04.11, a favore di 33 immigrati su unità da diporto di 14 metri a circa 21 mg. al largo di Capo Colonna (KR), in difficoltà a causa di avaria al motore. I mezzi navali della Guardia costiera, una volta intercettato l’unità in difficoltà hanno proceduto prima al trasbordo degli occupanti e, successivamente, al rimorchio dello stesso in avaria sino al porto di

Crotone. Una volta giunti nel porto, si è proceduto al sequestro del natante nonché all’arresto degli scafisti;
in data 21.05.11, con la collaborazione di un’unità della GdF, a favore di 62 immigrati su unità a vela a circa 40 mg. al largo di Capo Rizzuto;
in data 23.05.11, con il salvataggio di 47 clandestini in difficoltà su imbarcazione a circa 20 mg al largo di C. Cimiti (KR) in collaborazione con la Guardia di Finanza;
in data 25.09.11, con il soccorso a 99 clandestini a bordo di due gommoni in difficoltà a circa 30 mg al largo di C. Rizzuto. All’operazione ha partecipato anche un pattugliatore della GdF;
in data 05.12.11 con il salvataggio di 77 immigrati a bordo di 2 imbarcazioni a vela di 10 metri che si trovavano alla deriva a causa delle avverse condimeteo a circa 60 mg al largo di Roccella Jonica. Nelle operazioni ha preso parte un elicottero del V° Reparto volo della Polizia di Stato di Reggio Calabria.

Particolare rilievo ha avuto l’operazione “mare sicuro” svolta per la prevenzione e repressione dei comportamenti contrari alla disciplina della sicurezza della navigazione e della balneazione, l’ambiente marino e le risorse ittiche, allo scopo di impedire ogni condotta imprudente e/o illecita in mare e lungo le coste così da evitare incidenti e favorire una sicura e libera fruizione dei litorali della Calabria e Basilicata tirrenica. L’operazione è stata preceduta da una fase preparatoria, durante la quale sono state condotte, con la partecipazione delle amministrazioni provinciali e comunali, iniziative per sensibilizzare l’imprenditoria di settore e i cittadini sul corretto uso delle spiagge e degli specchi acquei destinati alla balneazione e alla navigazione da diporto. In proposito, è stata confermata la metodologia del dialogo e confronto con i rappresentanti del comparto balneare e della nautica da diporto regionale (SIB, FIBA e ASSOBALNEARI – F.I.M., F.I.V., Lega Navale e Circoli nautici della zona marittima), con lo scopo di rafforzare la fase di prevenzione e di informazione, in modo da far risaltare il concetto “dell’agire responsabile”. Inoltre, per l’attività di prevenzione e informazione, sono stati organizzati, con la collaborazione degli uffici scolastici provinciali, cicli di conferenze sulle tematiche del corretto e responsabile approccio al mare nei confronti di circa 13.000 studenti delle scuole primarie e secondarie nella regione. Infine, per la valorizzazione del ruolo dell’assistente bagnante, è stato coordinato lo svolgimento di una giornata di approfondimenti sulle tematiche di sicurezza balneare, svoltasi presso ogni circondario marittimo, in cui è stato anche previsto l’intervento di un medico del servizio del 118 per illustrare le azioni da intraprendere nei contesti di emergenza o in caso di eventi significativi accaduti sui litorali. La seconda fase dell’operazione, con carattere operativo, è stata dedicata all’esecuzione di missioni programmate, con la metodologia del “terra-mare/mare-terra”, tramite l’impiego di tutte  le componenti operative dislocate nella zona marittima (pattuglie da terra e unità navali) nonché, in alcune specifiche circostanze, dei mezzi aerei.

In particolare, sono state condotte le seguenti attività operative:
missioni di ricerca e soccorso (S.A.R.) e polizia marittima
missioni svolte n. 3.848 n. 94 per soccorso n. 3.754 per polizia marittima
soccorsi n. 94 n. 201 persone n. 68 mezzi navali
controlli n. 39.474 n. 5.567 ad unità navali n. 7.942 presso strutture balneari n.25.965 antinquinamento e pesca
illeciti rilevati n. 846 n. 182 per unità sotto costa n. 113 ad acquascooter n. 211 presso strutture balneari n. 340 per altre violazioni

La sicurezza globale degli ambiti portuali
La direzione marittima ha condotto un’attività finalizzata al miglioramento delle condizioni di sicurezza delle attività che si svolgono nei porti nazionali e, quindi, la navigazione e i relativi servizi, gli accosti, la sosta delle unità in banchina, i lavori a bordo, le pianificazioni per la maritime security, l’arrivo e partenza delle navi e la movimentazione delle merci pericolose. Questo lavoro ha avuto un importante appendice con lo svolgimento di un’attività congiunta con il Dipartimento della protezione civile per alcuni aspetti inerenti le caratteristiche e le dotazioni delle strutture portuali nazionali e regionali, allo scopo di valutare possibili eventuali utilizzi dei porti calabresi in caso di calamità, come nel caso di terremoti.

La sicurezza della navigazione
Le attività di vigilanza a bordo delle navi finalizzate al rispetto delle loro condizioni di sicurezza hanno consentito lo svolgimento di ispezioni a bordo di unità navali battenti bandiera estera secondo modalità e procedure fissate dalla normativa internazionale. In Calabria sono state eseguite n. 105 ispezioni a navi straniere, con l’adozione di 2 provvedimenti di detenzione nei riguardi di altrettante unità navali per carenze inerenti la sicurezza della navigazione.
Si evidenzia inoltre che sono stati eseguiti n.112 controlli e n. 7 visite occasionali a navi italiane;
si è proceduto al controllo degli aspetti legati al trattamento dei rifiuti di bordo di cui al D.lgs 182/2003 mediante un’attività di prevenzione dell’inquinamento improntata alla vigilanza del ciclo dei rifiuti nell’interfaccia mare-terra.

La tutela ambientale
Le attività in materia di tutela ambientale sono state condotte anche con l’impiego di mezzi aerei e congiuntamente con l’Arpacal, le A.s.l. e le Polizie provinciali, al fine di accertare lo stato dei luoghi.
L’analisi complessiva dei dati acquisiti ha confermato la rilevanza dell’inquinamento di origine tellurica, dovuto all’apporto di inquinanti tramite corsi d’acqua, condotte e scarichi, consentendo di focalizzare il lavoro delle componenti operative sulla criticità costituita dal sistema fognario/depurativo. Importante al riguardo è stata l’intesa operativa raggiunta con l’Assessorato regionale all’ambiente della Regione Calabria e la stessa ArpaCal che ha migliorato lo svolgimento delle attività di vigilanza sull’intera filiera dei fanghi di depurazione.

Le verifiche compiute hanno condotto all’accertamento delle seguenti violazioni:

illeciti penali rilevati 114
sequestri penali eseguiti 45
illeciti amministrativi contestati 177

Particolare cura è stata dedicata all’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto, attraverso mirati servizi di vigilanza al territorio a cui si è aggiunta una azione divulgativa compiuta mediante incontri con gli amministratori locali, la stampa e l’utenza marittima e la distribuzione di opuscoli realizzati dall’ente gestore dell’area marina, intitolati “Natura e Cultura”, con l’illustrazione sintetica del complesso di vincoli e norme che disciplinano la fruizione delle zone protette. Il complesso delle attività svolte

hanno consentito di registrare, nell’anno 2011, un decremento delle occupazioni abusive di demanio marittimo.

La tutela del demanio marittimo
Nel corso del 2011 è proseguita l’attività di monitoraggio sistematico dei litorali che ha consentito di predisporre un quadro aggiornato dello stato del demanio marittimo in Calabria e Basilicata tirrenica.
Questi approfondimenti hanno evidenziato che nella Regione Calabria le forme più frequenti di abusivismo sul demanio marittimo, sono costituite dalla realizzazione di manufatti destinati ad insediamenti abitativi o per attività turistico-ricreative.
Molte di queste fattispecie sono venute in evidenza di recente, grazie all’avvento della cartografia s.i.d. (sistema informativo demanio) che mette in luce, in maniera immediata e più puntuale rispetto al passato, gli sconfinamenti illeciti sul demanio marittimo.
Attraverso gli approfondimenti condotti è stato proposto alla Regione un coordinamento attraverso linee di indirizzo omogenee nel territorio per la
redazioni dei piani di sviluppo dei litorali, così da migliorare la gestione del demanio marittimo.

In particolare, le fattispecie illecite sul demanio marittimo rilevate nel corso del 2011 nella direzione marittima sono:

illeciti penali 396
sequestri penali 115
illeciti amministrativi 66

La tutela delle risorse ittiche
Nelle regioni Calabria e Basilicata tirrenica le 24 strutture portuali esistenti mettono a disposizione 581 posti di ormeggio per le unità da pesca.
Nella giurisdizione risultano iscritte 878 unità da pesca, 763 imprese, con un totale 8.572 pescatori e sono presenti 9 impianti di acquacoltura.
L’attività di vigilanza a tutela delle risorse ittiche ha riguardato l’intera filiera della pesca marittima e precisamente:
la cattura o la produzione, riferibile alle unità da pesca ed agli impianti di acquacoltura;
lo sbarco del pescato;
la vendita al dettaglio, attraverso pescherie, supermercati ed ambulanti;
la distribuzione all’ingrosso, attraverso mercati ittici dedicati e/o centri di lavorazione o trasformazione dei prodotti ittici.

Dall’1 gennaio al 31 dicembre sono stati contestati 351 verbali amministrativi per un importo complessivo di 433.874 euro e riferite 196 comunicazioni di reato alle competenti Autorità Giudiziarie. I sequestri sono stati 175 e hanno riguardato 10.632,90 kg di prodotti ittici e di 313 attrezzi da pesca. Per quanto concerne l’attività di contrasto alle reti da posta derivanti illegali si è giunti al sequestro di mt. 17.000 di rete “spadara” e di mt.24.600 di rete ferrettara. All’attualità, gli esiti delle attività di polizia evidenziano come solo le marinerie di Cirò Marina e di Cariati abbiano tentato di ricorrere all’uso di reti derivanti, fenomeno che non si è riproposto per le altre marinerie che tradizionalmente ne facevano largo uso (Bagnara Calabra, Palmi, S. Lucido e Cetraro).

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