La replica dell’Assessore Trematerra a Coldiretti

L’Assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – è intervenuto in replica ad un comunicato stampa di Coldiretti Calabria. “Leggo oggi – ha dichiarato l’Assessore Trematerra – i contenuti della lettera che la Coldiretti ha inteso indirizzare al Presidente Scopelliti. Naturalmente non posso che condividere le legittime preoccupazioni che una delle più importanti organizzazioni agricole  esprime in merito al comparto  che si appresta a guardare con ansia ad un futuro che faticoso e denso di nubi. Ad alleviare questo scenario, indubbiamente, un ruolo importante dovrà giocarlo la politica. Intendo  dire con ciò che condivido l’analisi secondo la quale i Fondi Comunitari non possono essere la chiave di volta per il recupero di un settore che soffre, però non posso neanche sottacere il fatto che l’amministrazione Scopelliti riesce ad erogare a tale settore oltre 400 milioni di euro ogni anno. Credo – ha aggiunto – che mai si siano misurate erogazioni di tale portata. Questo per dire che non credo che il problema possa risiedere sui pochissimi milioni in più o in meno destinati dal bilancio regionale al comparto. Chiaro che ogni euro ha il suo peso, ma mi pare pleonastico affermare che la differenza o il problema risieda in questo. Anzi voglio evidenziare che tutte le misure nelle quali siano previsti dei cofinanziamenti  da parte delle aziende agricole, siano fortemente in sofferenza; basti pensare che il tasso di richieste di proroghe è superiore al 90% del numero di aziende finanziate. Questo ha due chiavi di lettura: la prima, ascrivibile ad una situazione congiunturale complicata, con un credit crunch aggressivo e paralizzante, la seconda, probabilmente, riconducibile ad atavici vizi di interpretazione della finanza regionale e comunitaria come una sorta di giostra sulla quale girare a piacimento ed in libertà. Questo non lo permetto nel mio Dipartimento, e non ci sono sconti neanche su eventuali inasprimenti burocratici volti a migliorare il livello della trasparenza e dei controlli. Piuttosto, direi che il comparto sconta una sorta di “vecchiaia congenita” nei suoi modelli regolamentari e regolatori per la quale nessuno degli attori coinvolti si può sentire immune da colpe. Ed a conferma di quanto affermo, evidenzio come nel biennio in oggetto, si è proprio  inteso affrontare il problema in ottica di settore, iniziando a porre in essere tutte le proposte di legge di riordino ed adeguamento delle strutture operanti nel campo agricolo e forestale. In particolare si è iniziato con l’approvazione da parte della Giunta Regionale, delle proposte di legge per il riordino e la rifunzionalizzazione dei due più grandi Enti sub regionali, ARSSA ed AFOR, con conseguente interessamento alle politiche della montagna in generale. Mi asterrò dal fare l’elenco delle attività svolte in questi primi venti mesi di amministrazione, e assicuro che verrebbe molto facile, ma non posso non evidenziare la soddisfazione per i risultati raggiunti in conseguenza delle forti politiche ed i riconoscimenti ottenuti in materia di prodotti a marchio di qualità, l’istituzione dell’Enoteca Regionale, l’istituzione dell’Elaioteca Regionale, la virtuosa gestione del piano attuativo di forestazione, l’approvazione di nuove Prescrizioni di Massima e Polizia Forestale ecc.  Non voglio  annoiare con uno “scialbo” elenco di attività squisitamente di policy agricola, non di gestione o di sfida a chi è più bravo, solamente politiche di riordino e riorganizzazione funzionale di settore. Senza una base normativa moderna ed efficiente mai sarà possibile parlare di modernizzazione del settore agricolo calabrese. Ed in questo, l’attività si sta incentrando sull’elaborazione  di importanti strumenti normativi, che mancano alla Calabria, come  la legge forestale, una legge sull’apicoltura, una legge sull’olivicoltura, una legge sulla zootecnia ecc. In merito alle questioni relative al bilancio regionale ed a quanto si fa per l’agricoltura, voglio evidenziare come il taglio di risorse non alteri la puntuale attenzione verso le emergenze che la regione vive. A tal fine mi preme ricordare come le recenti crisi di mercato  abbiano  trovato immediata attenzione con uno stanziamento regionale di 3,5 milioni di euro, proprio per dare ristoro alle migliaia di agricoltori che con sacrifici enormi  coltivano la terra calabrese. Voglio però concludere questo ragionamento confermando ciò che la Coldiretti sostiene: non è mai abbastanza, la guardia deve essere alta e, insieme, bisogna lavorare per limare e rimuovere le cause che frenano il comparto privandolo di  momenti importanti per il suo effettivo rilancio. In maniera altrettanto chiara voglio però rimarcare fortemente che il biennio trascorso è stato un “biennio proficuo”. Se per qualcuno non  lo è stato – ha concluso Trematerra -, certamente il riferimento non è alla Regione Calabria che lo si deve fare, ma probabilmente a chi sperava di poter  fare “politica agricola”  a spese e sulla pelle degli agricoltori calabresi”. g.m.

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