Il premier Mario Monti annuncia la prossima attuazione di un provvedimento che era già sul tavolo del governo da diversi mesi: l’immissione della tassa sui beni immobili del Vaticano in territorio italiano. Bisogna fare però alcune distinzione poiché tassabili saranno solo quelle strutture non rivolte esclusivamente al culto. Si tratta per lo più di scuole , pensioni , cliniche , case di riposo e quanto altro abbia una destinazione commerciale.
E’ prevista un’ulteriore piccola esenzione riguardante le zone destinate al culto anche all’interno di questi enti del clero a destinazione commerciale ,in frazioni calcolabili in percentuali. La CEI ha dimostrato di accogliere in maniera positiva la notizia, anzi per mezzo dei propri portavoce i vescovi si dicono contenti di contribuire in modo giusto e proporzionale al risanamento italiano. I prelati contemporaneamente vogliono che si faccia chiarezza e che venga riconosciuta la giusta importanza ed il valore sociale del vasto mondo del no profit legato alla Chiesa. Lo stato italiano dovrebbe incassare da questa operazione un gettito di circa 100 milioni di euro, si attende quindi soltanto il perfezionamento della norma. (foto di repertorio)
Fabrizio Pace