Tolosa, identificato il killer

È stato identificato il serial killer che ha fatto strage in Francia in questi giorni. Si tratta di Mohammed Merah un ventiquattrenne di origini franco-algerine. Secondo le prime ricostruzioni il killer farebbe il carrozziere. Un vero e proprio dottor Jekyll e Mr. Hyde, lupo solitario della jihad di notte, impiegato modello in una carrozzeria di giorno. Secondo il ministro dell’Interno Claude Gueant (in missione diretta a Tolosa su ordine di Sarkozy) Merah avrebbe vissuto in passato in Afghanistan e in Pakistan, fuggendo da una prigione a Kandahar nel corso di un’evasione di massa di talebani. Da tempo nel mirino dell’intelligence francese, Merah era stato arrestato a dicembre del 2007 in Afghanistan, con l’accusa di aver piazzato delle bombe a Kandahar, roccaforte dei talebani, ed era stato condannato a tre anni di galera. Fuggito come già accennato prima in maniera rocambolesca, due anni fa Merah aveva cercato invano di arruolarsi nella Legione Straniera. Era stato espulso lo stesso primo giorno della ferma in prova. A quel punto entrò in contatto con gli ambienti islamici estremistici già frequentati dal fratello, arrestato in giornata insieme alla madre e alla fidanzata dopo essere stato fermato e interrogato. L’avvocato del killer non si spiega i motivi di tanta violenza: «Era un ragazzo educato e cortese. Ha commesso diverse violazioni di diritto comune, qualche furto. Aveva per esempio scippato la borsa di una signora nella hall di una banca. Nulla che potesse lasciar immaginare il massacro. Non riesco a trovare un legame tra il ragazzo che conoscevo, per come si presentava ai miei occhi, e quello che ha commesso questi attentati. È certamente nella sua testa, nelle sue convinzioni più intime. Ha una personalità complessa». Per adesso le notizie che arrivano sulla resa del killer non sono chiarissime, infatti nella giornata di ieri secondo le tv transalpine Merah si era arreso alle 14 e 30 ed era stato arrestato. Ma l’Eliseo si è subito affrettato a smentire. Inoltre la Polizia del corpo speciale anti-terrorismo in un comunicato del pomeriggio ha spiegato che la trattativa con il killer sta proseguendo ad oltranza. L’uomo che si è asserragliato nel suo appartamento è rimasto barricato pieno di armi, tra cui un kalashnikov e una mitraglietta UZI. Ai poliziotti, attraverso la porta ha detto di: «aver voluto vendicare i bambini palestinesi e gli interventi internazionali dell’esercito francese».

Salvatore Borruto

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