Cauto ottimismo per il rilascio di Bosusco

Trapela un leggero ottimismo per il rilascio della guida italiana in India, Paolo Bosusco. Ormai nelle mani dei propri sequestratori dal 14 di marzo, le speranze per una liberazione imminente crescono di ora in ora. Secondo uno dei due delegati maoisti impegnati a negoziare il rilascio: «Speriamo di chiudere oggi ma è possibile un seguito anche domani». I negoziati erano iniziati lunedì in serata e sono proseguiti serrati in maniera ininterrotta. Inoltre sulle trattative pendeva la minaccia del leader dei ribelli comunisti Sabyasachi Panda, il quale aveva ribadito che se si sarebbe organizzato un blitz, il sequestrato sarebbe stato ucciso, senza possibilità di grazia. Via via il clima si è un pò disteso, e secondo le indiscrezioni, alla base delle trattative ci sarebbe uno scambio di prigionieri, cioè la liberazione di alcuni guerriglieri finiti nelle mani della legge.  Conditio sine qua non per il rilascio di Bosusco, la liberazione di sette guerriglieri, tra cui la moglie del capo dei ribelli Mili, arrestata nell’ottobre 2011 con l’accusa di aver preso parte a una sparatoria di un commando maoista contro dei poliziotti. Al momento intanto come precauzione le autorità locali hanno imposto il divieto d’accesso per tutti gli stranieri nel distretto di Koraput dello stato di Orissa. Ecco la lettera che riporta quanto deciso: «Alla luce dei recenti incresciosi eventi del sequestro di cittadini stranieri nel nostro Stato, l’amministrazione distrettuale ha deciso coscientemente di interrompere tutti gli spostamenti di cittadini stranieri nel distretto, e in particolare nelle zone tribali. Il divieto ha durata di tempo indefinita».

Salvatore Borruto

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