Il blocco dello scrittore (Maura Parolini e Matteo Curtoni)

Scrivere un libro è difficile, davvero difficile, perché l’ispirazione essendo libera da schemi segue linee imprecise, uniche e originali proprio perché   mosse dalla propria sfera personale, ma che ogni tanto depista il giusto andamento della narrazione: ed è proprio per questo motivo e per innumerevoli soste che fanno smantellare il racconto di volta in volta senza riuscire a mettere un punto che ci si blocca. Ma niente paura, un vero e proprio “blocco”-notes per superare il “blocco” dello scrittore esiste. Idee e trucchi per mettere in pagina la propria immaginazione, lasciandosi guidare da piccoli spunti che aprono un mondo nuovo nel proprio mondo interiore. Realtà e fantasia, mischiati con talento e originalità, fanno di una piccola guida, un diario già scritto e sottotitolato da completare. Pensieri sparsi gettati a bordo pagina tra le righe bianche , che attivano i circuiti della creatività e aiutano, incoraggiano i piccoli- grandi scrittori, che non sanno di esserlo, a realizzare nella mente immagini e metterli su carta, seguendo il vecchio e nobile rito della penna e del foglio, abbandonando la moderna tecnologia sempre meno romanzesca. Progetto partorito da Maura Parolini e Matteo Curtoni, che insieme scrivono, traducono, cucinano e hanno fondato l’Agenzia Calliope, studio di consulenze letterarie. Suggerimenti preziosi, e particolari che ogni tanto presi dalla “foga dello sfogo” sembrano marginali, ma che, in queste pagine vengono messi in evidenza, attirando l’attenzione e stimolando la sfida con se stessi, per superare il “blocco dello scrittore”. Scintille, esercizi, citazioni, trucchi del mestiere per aggirare problemi tecnici e stilistici, tutti raccolti in spazi bianchi dedicati alle parole che ancora devono liberarsi. “Che tu sia già uno scrittore da un milione di parole o alle prime armi, probabilmente sai già qual è la verità sulla scrittura: non è soltanto un’arte fatta di puro talento e creatività, ma anche un vero e proprio lavoro. A volte è esaltante, altre volte è frustrante, ma scrivere richiede sempre un impegno costante con se stessi, la storia e la pagina bianca, richiede il coraggio di esplorare luoghi dentro e fuori di noi, e soprattutto, la capacità di coltivare il legame che esiste tra noi e la nostra musa. E come tutti i lavori, anche quello dello scrittore ha le sue regole e i suoi trucchi del mestiere, anche se i modi di applicare queste regole e questi trucchi sono infiniti tanto quanto sono infinite le storie che si possono raccontare… Ma, allo stesso tempo, non è soltanto un lavoro fatto di regole e metodo, ma anche arte pura, e in quanto tale imprevedibile, volubile, sfuggente eppure pressante, esigente e generosa, un’espressione di totale libertà che ti incatena e non ti lascia andare. E come tutte le arti, anche la scrittura richiede talento, improvvisazione, passione, lacrime e gioia, anche se poi talento, passione, lacrime e gioia si declinano nelle storie in infiniti modi. Questo blocco nasce dal desiderio di offrire non soltanto una certa quantità di carta su cui prendere appunti, scrivere pagine memorabili o da appallottolare e gettare nel cestino, ma soprattutto uno spazio in cui trovare tecnica e ispirazione, consigli e parole di saggezza e di follia di grandi autori e creativi (mai dogmi), che stimolino il genio creativo e allenino i muscoli narrativi per permettere di dare il meglio in ciò che si vuole raccontare”. E senza dubbio la sregolatezza è l’elemento più entusiasmante dell’arte dello scrivere, quello che permette di entrare in giardini di fantasia inesplorati nella realtà. Chi lo sa se, dopo aver riempito di inchiostro queste pagine, qualcuno di noi, abbia finalmente trovato quel qualcosa in più che mancava al proprio racconto, alla propria poesia, al proprio pensiero. Invenzione, coraggio e determinazione, e via… verso il proprio romanzo, quello sognato e desiderato, e forse mai scritto.  “Come puoi dopo Proust e Joyce e Kafka e Faulkner sederti alla scrivania per scrivere un romanzo? Risposta: non puoi, devi.”
Buona Lettura e soprattutto Buona Scrittura!
Annamaria Milici

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