Abolire il finanziamento pubblico ai partiti un bene o un male

L’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti politici del nostro paese, sembra oggi una condizione sine qua non per aiutare l’Italia nella ripresa economica , contenere le spese ed eliminare le ruberie alle quali abbiamo assistito e stiamo tutt’ora assistendo. I denari pubblici nelle disponibilità dei partiti politici sono già stati ridotti notevolmente e questa di per se sembrerebbe già una misura equa , ma molti italiani in preda agli effetti dell’anti-politica ( giustificati da quanto di peggio hanno fatto esponenti di tutti gli schieramenti nel nostro paese) non tengono in dovuto conto l’effetto principale che si avrebbe se si eliminassero i finanziamenti . Probabilmente, solo pochi ma facoltosi individui , potrebbero permettersi di sostenere economicamente i partiti politici che diventerebbero così inevitabilmente espressione di interesse privato. Già oggi succede che interventi monetari privati aiutano le spese della politica ma se la fase economica fosse sostenuta esclusivamente da fondi privati sicuramente non ci sarebbe un accesso democratico alle cariche dirigenziali. Chi trarrebbe vantaggio da tale situazione sarebbero le lobby di potere che tornerebbero a condizionare la vita politica del paese. I segretari dei partiti politici di maggioranza, Alfano, Bersani e Casini proprio in questi giorni cercano di far capire quanto sia importante l’indipendenza della politica dall’economia e quanto, quindi, possa essere sbagliato eliminare in soldi pubblici. La proposta avanzata dalla “triade” è quella di dare massima trasparenza ai fondi ricevuti (già stati ridimensionati) dai vari soggetti politici in modo da rendere pubblico quanto denaro si riceve dallo stato e quanto se ne spende. Questa, con qualche miglioria, potrebbe essere la soluzione migliore, occorre non farsi abbagliare da false chimere e non fare di tutta l’erba un fascio, poiché c’è chi, anche in questi anni, non ha rubato o ha usato sino in fondo i soldi ricevuti. La vita politica deve essere sì onesta ma anche democratica.

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.