La vera natura dello shopping femminile

di Annalisa Brivio – Facendo un giro per negozi, curiosando la fauna femminile che abitualmente è possibile incontrare, mentre osservo gli sguardi, le mani che indagano i capi ed i mugugni che delle volte si accompagnano ai sospiri quando alcune sfiorano un abito o un paio di sandali fiammanti.. mi chiedo, potrà mai una semplice carta di credito essere questa potente arma di distruzione nelle mani di una donna? I più, prevalentemente appartenenti all’universo maschile, probabilmente in questo momento stanno annuendo con il capo, facendo però attenzione a non emettere alcun suono, questo solo per non ferire l’estrema sensibilità della proprio partner mentre legge queste righe… Non mi sembra però il caso di esagerare. Certo, in media un uomo quando dice di uscire per acquisti torna a casa con quello che aveva preventivato di acquistare. La donna spesso con qualcosa in più. Ma questa non è una colpa, il fatto è scientificamente riconducibile al livello di attenzione che i due soggetti raggiungono e mantengono nel corso della giornata. Per farvela breve, l’uomo entra in un negozio come un caterpillar dotato di paraocchi e si dirige spedito al capo che si è prefissato. La donna, invece, che è un’attenta osservatrice per natura, è sempre pronta e ricettiva verso nuovi stimoli, ama la bellezza e l’arte delle cose. Insomma, non si può incolpare una povera creatura solo perché apprezza il valore aggiunto che un nuovo abito o un nuovo paio di scarpe, senza tralasciare una nuova borsa, può apportare alla sua immagine, è solo una semplice forma di espressione della propria personalità. Ricordatevi, quando una donna rincasa con qualche sacchetto colorato dopo una giornata di shopping, non chiedetele “Ne avevi proprio bisogno?”, rischiereste di frustrare la sua personalità che cerca soltanto di esprimersi.

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