Miami Heat sul trono della NBA

Adesso è diventato un vincente? Adesso gli si riconosce il titolo di miglior giocatore della NBA? Adesso nessuno si permette di discutere sul suo carattere e la sua voglia di vincere? Di chi stiamo parlando? Ovviamente del più chiacchierato ed osannato giocatore NBA dell’era moderna: Lebron James, stella dei Miami Heat. Cosa è cambiato in due settimana? E’ successo che il nativo di Akron si è preso sulle spalle la sua squadra e l’ha portata fino alla conquista dell’anello di campione NBA dopo aver rischiato due eliminazioni precoci nelle serie con Indiana e Boston e dopo aver cominciato le Finali contro gli Oklahoma City Thunder decisamente da sfavoriti e con lo svantaggio del fattore campo. James ha stradominato i play-off del 2012; dalla quarta gara contro i Pacers ha dato vita ad autentica esibizioni stellari che hanno richiamato alla memoria le gesta dei vari Larry Bird, Oscar Robertson, Wilt Chamberlain e compagnia. eh si perché Lebron è stato contemporaneamente il miglior play, il miglior realizzatore ed il miglior rimbalzista della post-season. Impossibile descrivere a parole quello che ha fatto in questo pazzo Giugno. Finalmente si è scrollato di dosso le scimmie di due finali perse e si è concentrato esclusivamente sulle finali. Niente twitter e social network; niente talco al vento prima delle gare; libri per concentrarsi durante i giorni di pausa e nessuna distrazione. Un unico obiettivo: vincere e portare la sua truppa alla terra promessa. Ed i soldati si sono messi a disposizione del condottiero, a cominciare di Dwane Wade, MVP nelle finale del 2006 ed, adesso, splendido secondo violino di Lebron. Ottimo anche l’impatto di Bosh, decisivo su due lati del campo. eroico il perenne infortunato Mike Miller e, come al solito, importante l’impatto del lunatico Mario Chalmers. Niente male il rookye Cole e secondo anello per il capitano Haslem, sempre prezioso nelle lotte sotto i tabelloni. Prima gioia in carriera per Shane Battier, mestierante dalla grande intelligenza cestistica. Ma senza King James, tutti questi atleti avrebbero visto festeggiare gli altri invece Miami è pronta per la parata che osannerà i campioni NBA anzi il migliore di tutti che adesso si gode questo successo. James si è aggiudicato il duello con l’altra superstar Kevin Durant in una sfida che ha regalato scintille e che promette di avere tanti seguiti nei prossimi anni soprattutto se i Thunder riusciranno a tenere unito un gruppo di grande talento che ha pagato lo scotto per l’esordio in una Finale. Ma Arden, Westerbook ed Ibaka sono garanzia per restare ad alti livelli per molto tempo anche se si dovrà fare i conti con la voglia di conferme di James. Infatti, per entrare nell’Olimpo, non basta un titolo. L’ America sportiva non si accontenta e già si parla se Lebron sarà in grado di fare come sua maestà Michael Jordan che, dopo essersi sbloccato al settimo anno nella Lega, ha chiuso la sua meravigliosa carriera con sei anelli. Dove arriverà James? I poster daranno la sentenza, intanto il miglior perdente della storia è diventato uno dei più grandi eroi di una stagione che ha regalato tantissime emozioni.

Giuseppe Dattola

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