Afghanistan morto un Carabiniere

Un carabiniere è morto e altri due sono rimasti feriti alle gambe nella mattinata di ieri in Afghanistan. L’incidente è avvenuto precisamente in un campo per l’addestramento della polizia afghana, ad Adraskan, nella provincia occidentale di Herat.

Secondo lo Stato Maggiore della Difesa: «L’attentato è avvenuto alle 8.50 locali (le 6.20 in Italia) in prossimità di una garitta di osservazione installata a ridosso della linea di tiro del poligono. Dopo i primi accertamenti pare probabile che la deflagrazione sia stata provocata da un proiettile proveniente dall’esterno, presumibilmente un razzo Rpg».

Al momento le versioni fornite dalle forze afgane e quelle italiane collidono in maniera palese. Già citata in precedenza la posizione italiana (attentato), quella afgana parla di un incidente avvenuto in maniera fortuita, con responsabilità tutta italiana.

A sostegno della teoria afgana le dichiarazioni del responsabile del Centro di addestramento afgano di Adraskan: «La tragedia è stata causata da una erronea manipolazione di un ordigno che ha riguardato unicamente gli addestratori italiani. Nella base c’è una torretta dove ogni giorno addestratori stranieri vanno per controllare la zona di tiro dell’addestramento. E oggi gli addestratori erano quattro italiani. A quanto sembra, l’incidente è stato il frutto dell’esplosione di una bomba a mano, e a causa di essa, un militare è morto, due sono stati feriti ed un quarto è rimasto illeso. Escludo categoricamente che un poliziotto afghano in addestramento potesse essere la causa dell’incidente, perché nella torretta gli italiani erano soli e si erano chiusi dentro».

Tornando ai fatti, la deflagrazione ha ucciso sul colpo il Carabiniere scelto M.B., trentenne di Galatina (Lecce), effettivo del 13° Reggimento Friuli-Venezia Giulia, mentre ha ferito in maniera seria alle gambe il maresciallo capo D.C., 37 anni, di Lovere (Bergamo) e il carabiniere scelto E.A., 29anni di Alcamo (Trapani), entrambi effettivi alla seconda Brigata mobile di Livorno e del 7º Reggimento Trentino Alto Adige.

Salvatore Borruto

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