Afghanistan morti due soldati USA

Due militari americani sono stati uccisi nell’Afghanistan occidentale. Ad aprire il fuoco contro i soldati Usa un agente afgano. Con precisione l’incidente è avvenuto nella provincia di Farah.

A confermare gli avvenimenti il maggiore Martyn Crighton, portavoce del comando congiunto della coalizione a guida Nato: «Posso confermare che c’è stato un “insider attack” nella provincia di Farah in cui un agente della Polizia locale afghana (Alp) ha rivolto la propria arma contro membri delle forze statunitensi in Afghanistan, uccidendone due. Il responsabile dell’attacco è stato a sua volta ucciso».

Non si tratta del primo “insider attack” a dir la verità. Solamente quest’anno sono stati almeno 28, a fronte dei 69 in tutto dal 2007. Questo tipo di attacco solitamente è condotto dalle forze afgane addestrate dagli eserciti della coalizione stessa. Inoltre l’uccisione dei militari americani arriva poco dopo le dichiarazioni del mullah Omar, leader dei talebani, il quale ha parlato apertamente di: «infiltrazione tra i ranghi delle forze di sicurezza afghane di «mujahidin» che continueranno a sferrare attacchi contro i militari stranieri».

Situazione complicata quella afgana. A più di dieci anni dell’inizio del conflitto, il quadro politico economico e sociale appare molto nebuloso. Nonostante la Polizia locale afghana sia una milizia creata dagli Usa nel 2010 nel tentativo di sconfiggere gli insorti, con attualmente circa diecimila uomini a disposizione, al momento risulta un organo poco governabile. Al suo interno hanno trovato posto parecchi afghani accusati di crimini di guerra e altri abusi, dispiegati per lo più nelle zone meridionali e orientali del Paese.

Con le morti di ieri sale a dieci il bilancio delle perdite di uomini nell’esercito Usa solamente nelle ultime 24 ore. Per quanto riguarda il bilancio degli attacchi “insider” siamo arrivato a circa 28 dall’inizio del 2012, con circa 20 soldati.

Salvatore Borruto

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