Aung San Suu Kyi a Bologna

Dal 1988, quando rientrò nel Myanmar per accudire la madre malata, Aung San Suu Kyi sposò la causa del suo paese in maniera non-violenta fondando la lega Nazionale per la Democrazia in opposizione al regime militare che ancora adesso comanda il Myanmar. L’anno successivo le furono inflitti gli arresti domiciliari con la concessione che, se avesse voluto abbandonare il paese, lo avrebbe potuto fare ma senza poter avere più la possibilità di rientrare. Aung San Suu Kyi rifiutò sempre la proposta del regime. Malgrado i numerosi interventi e le forti pressioni a livello internazionale gli arresti domiciliari vennero revocati e rinnovati di anno in anno fino al 13 novembre 2010 data della liberazione. Il 1 aprile 2012 ottenne un seggio al parlamento birmano, anche se la Birmania non era ancora libera. Nel giugno 2012 ritira il premio Nobel per la Pace che vinse nel 1991 e del quale usò i soldi a favore del popolo birmano; ed ora sta iniziando a visitare vari stati con il permesso, finalmente, del Governo Birmano. Il 30 ottobre sarà a Bologna per ritirare ufficialmente le due onorificenze, che le sono state assegnate quando era ancora agli arresti domiciliari nel suo Paese, la cittadinanza onoraria, deliberata dal Consiglio comunale nel 2008, e la laurea ad honorem in filosofia conferita dall’Alma Mater già nel 2000.

Aung-San-Suu-Kyi-c“Le schegge di vetro, le più piccole con la forza tagliente e luccicante di difendersi contro le mani che cercano di frantumarle, possono essere indispensabili per chi vuole liberarsi dalla morsa dell’oppressione.” (Aung San Suu Kyi)

 

 

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About the Author: Katia Germanò