Economia Politica 9

19\09\2012 – Vediamo, ora, di mettere assieme i concetti esposti nelle scorse settimane. Il concetto di domanda e quello di offerta, infatti, hanno poco significato se considerati singolarmente (anche se noi li abbiamo trattati in questa maniera, ma solamente per enucleare i concetti). Domanda ed offerta sono destinati ad incontrarsi, per raggiungere una situazione di equilibrio economico. L’equilibrio può essere parziale e generale: l’equilibrio parziale è l’equilibrio di un mercato, di una singola merce, mentre l’equilibrio generale è l’equilibrio di allocazione di tutte le risorse presenti sul mercato. Per vedere come domanda ed offerta possano raggiungere l’equilibrio, è necessario ragionare sulla domanda totale e sull’offerta totale, in rapporto alle variazioni del prezzo. Cosa vogliamo dire? Partiamo dalla domanda. Già sappiamo che proviene dai consumatori, che sono disposti ad acquistare una certa quantità Q di merce al prezzo p, per cui la domanda totale sarà data dal prodotto di Q x p . Ma già sappiamo che se il prezzo diminuisce, la quantità domandata aumenterà, quindi in corrispondenza di un prezzo p1 la quantità sarà Q1, per cui la quantità totale sarà maggiore . Alla stessa maniera, se consideriamo l’offerta proveniente dalle imprese, queste troveranno profittevole allargare la base produttiva in corrispondenza di un prezzo crescente: vale a dire che, se in corrispondenza di un prezzo p le imprese immettono sul mercato una quantità Q, se il prezzo aumenta a p1 anche la quantità aumenterà a Q1, e l’offerta totale sarà maggiore di quella precedente. Il punto di equilibrio si raggiunge quando si verifica una corretta allocazione delle risorse: i consumatori acquistano la quantità desiderata al prezzo p e le imprese immettono sul mercato la quantità ottimale al prezzo p . Il discorso, però, non è completo,e proveremo a completarlo nelle prossime settimane, analizzando le strategie imprenditoriali. Intendiamo dire che non sempre è facile per le imprese offrire sul mercato la quantità desiderata in corrispondenza di un determinato prezzo. Questo perché le imprese potrebbero non essere in grado di produrre in breve tempo quella quantità aggiuntiva di merce da immettere sul mercato; od anche perché le imprese, comunque, intuitivamente, dovrebbero sostenere costi aggiuntivi per aumentare la produzione, costi che potrebbero vanificare l’estensione del volume produttivo. Tutte queste valutazioni formeranno l’oggetto del nostro studio nelle prossime settimane.

Prof. Giuseppe Cantarella

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