Pussy Riot, Medvedev: «Tenerle in carcere è ingiusto»

Il premier russo Medvedev interviene sul caso Pussy Riot. «Tenerle in carcere è ingiusto» afferma. «Ho detto molto tempo fa: odio queste figure, sia per quello che sono esternamente che internamente, sono molto negative e provocano emozioni così negative che, anche a parlarne di loro, ripugna. Ma in prigione, io non le avrei messe, come giudice». E ancora: «Sono già state in galera, e può bastare. Quella che è stata rilasciata, è stata fortunata. Tutto il resto… la competenza è del tribunale, della difesa e della pubblica accusa».

Il caso, lo ricordiamo, ha fatto clamore in tutto il mondo. Le due Pussy Riot, Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alyokhina sono state spedite nei campi di prigionia in remote regioni russe il mese scorso. Mentre Yekaterina Samutsevich, l’unica esponente del gruppo punk Pussy Riot a essere stata rilasciata dopo il processo, ha presentato ricorso presso la Corte europea dei diritti dell’uomo.

Inoltre l’ex numero uno del Cremlino ha affermato che le Pussy Riot non centrano nulla né con il rock, né con la musica, aggiungendo che: «La questione non tocca direttamente me, ma le nostre strutture giudiziarie e i loro avvocati difensori. Hanno il diritto di fare appello, penso che lo faranno, e il giudice ha il diritto di esaminare la questione nel merito».

Ultimo aggiornamento Venerdì 2 Novembre 2012 ore 17 e 36

Salvatore Borruto

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