Stop di napolitano a Monti candidato premier

E’ notizia di questi giorno che il Presidente Giorgio Naolitano, stia cercando di far scemare e raffreddare le polemiche sorte negli ultimi giorni di una possibile candidatura a premier di Mario Monti. Napolitano risponde durante una sua visita di Stato a Parigi con queste parole : “Un senatore a vita non si può candidare in Parlamento perché è già parlamentare, non è un particolare da poco ma qualche volta si dimentica; Non può essere candidato di nessun partito ma poiché è senatore a vita e ha uno studio a Palazzo Giustiniani potrà ricevere chiunque volesse chiedergli, dopo le elezioni, un contributo, un parere, un impegno.” Il capo dello Stato, fa capire alle varie parti politiche che se proprio volessero chiedere all’attuale premier una partecipazione al futuro governo, dovrebbe farlo a tempo debito, e non ora in fase pre-elettorale, anche perché, da povero cittadino che sono una piccola riflessione verrebbe naturale farla, non si sa quanto possa essere “fruttifera” la presenza di Monti in una lista elettorale, dato che, come già ribadito in altra situazione il consenso per questo governo dal 71% iniziale è sceso all’incirca al 22%… ergo basta tirare le some. Quindi fra tutte le polemiche, risulta aver ragione il segretario del PD Bersani, che in risposta a Montezemolo, affermava ciò che Napolitano ha confermato. Fra le varie ipotesi si potrebbe vedere Napolitano lasciare anzitempo il Quirinale e far votare a questo Parlamento il nuovo presidente della Repubblica: una situazione che favorirebbe la corsa di Monti al Colle. L’altra strada la individua Napolitano stesso: «Dopo le elezioni il mio successore terrà le consultazioni. In quella sede ogni partito potrà esporre le sue preferenze e le sue proposte sulla personalità a cui conferire l’incarico». Napolitano adesso proprio «non la vede». Però forse, chissà, in quella occasione al Colle ci sarà pure la lista Monti. “Non so davvero che senso avrebbe – ripete -. Innanzitutto, dipende da quale sarà il peso di questo ipotetico gruppo in Parlamento. Poi, come tutti gli altri, concorrerà alle consultazioni da cui uscirà il mandato per la formazione del governo. Avrà già un nome da proporre? Benissimo. Vedremo quali nomi proporranno gli altri partiti, sulla base dei risultati elettorali, e il presidente della Repubblica deciderà” Comunque questi sono tutti scenari paragonabili alla “FANTAPOLITICA” e senza alcun fondamento , dato che le elezioni non sono ancora avvenute e quindi non possiamo sapere quale partito o coalizione ne uscirà vincitrice…

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About the Author: Carlo Viscardi